Sinodo. Il Consiglio speciale per il Medio Oriente chiede rispetto per le comunità
cristiane
Dal 20 al 21 gennaio scorsi, presso la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi
si è svolta la seconda riunione del Consiglio speciale per il Medio Oriente della
Segreteria Generale. Il segretario generale, mons. Nikola Eterović, ha presieduto
i lavori, il cui ordine del giorno prevedeva, tra l’altro, lo studio dei documenti
sinodali in vista di una collaborazione diretta alla preparazione del futuro documento
pontificio postsinodale. Prima di passare al lavoro di gruppo – riferisce un comunicato
dell’organismo vaticano - il segretario generale ha esposto una sintesi degli argomenti
trattati nelle Propositiones dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente per offrire
al Consiglio un immediato sussidio per il dibattito successivo. Inoltre ha invitato
i singoli membri ad un intervento per illustrare la ricezione del Messaggio e di altri
documenti dell’Assise sinodale nell’attuale situazione ecclesiale e socio-politica.
La situazione ecclesiale nella fase postsinodale – prosegue il comunicato - entra
nei programmai ordinari dei media locali, che svolgono il loro servizio collegandosi
direttamente alla rete informatica o alla Radio Vaticana oppure a Noursat e Voix de
la Charité. Il Messaggio e gli altri documenti sinodali sono stati diffusi e talvolta
tradotti per promuovere conferenze, studi, dibattiti da parte di clero, religiosi
e laici. Il Messaggio è stato recapitato anche a personalità politiche. In Siria si
è svolto un Congresso internazionale sullo stato attuale delle relazioni islamo-cristiane
soprattutto nei Paesi arabi. Anche a Gerusalemme ha avuto luogo un incontro organizzato
per iniziativa del “Jerusalem Center for Jewish-Christian Relations” e dell’“Interreligious
Coordinating Council”, con partecipazione di cristiani ed ebrei, che ha favorito una
informazione più oggettiva sull’Assemblea sinodale. In ambito cristiano si sono svolti
incontri ecumenici e sessioni di dialogo islamo-cristiano, con notevole partecipazione
anche di Ortodossi. Ora si attende con interesse la pubblicazione dell’Esortazione
postsinodale. Dai contributi dei singoli membri si è potuto constatare che le condizioni
socio-politiche generali restano tese in vari Paesi del Medio Oriente. Le comunità
cristiane soprattutto nei luoghi duramente colpiti da violenze e attentati – sottolinea
il comunicato della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi - hanno bisogno di
sostegno materiale e morale e hanno diritto di esercitare la loro libertà di culto
e di religione. Il rispetto delle comunità cristiane aiuta a spegnere in Medio Oriente
eventuali focolai anti cristiani, ad arrestare l’emigrazione dei cristiani dalla regione,
loro terra nativa, e favorisce il bene comune. Di seguito al dibattito generale i
membri del Consiglio si sono divisi in due gruppi linguistici per approfondire la
materia trattata e soprattutto per concordare un metodo di studio completo e fedele
alle indicazioni dei Padri Sinodali. Così ai due tavoli di lavoro i membri del Consiglio
hanno analizzato le Proposizioni votate in Aula e gli altri documenti sinodali, compresi
quelli diffusi nel periodo presinodale, elaborandone una sintesi ragionata, che poi
è stata fissata in uno schema logico comprensivo delle diverse istanze emerse dallo
studio sistematico della intera documentazione. Dopo aver concordato la data della
prossima terza riunione del Consiglio nei giorni 30 e 31 marzo 2011, i membri hanno
concluso i lavori con la preghiera affinché per intercessione della Beata Vergine
Maria, Regina della Pace, il Medio Oriente e le regioni limitrofe ottengano il dono
della pace nella giustizia per tutti.