Il vescovo indiano di Guwahati pronto ad evangelizzare nel vicino Bhutan
La sua diocesi di Guwahati, nello stato di Assam (India Nordorientale), è al confine
con il Bhutan, un territorio “che da sempre consideriamo con molta attenzione”: l’arcivescovo
Thomas Menamparampil confida all’agenzia Fides che “sta studiando e seguendo da vicino
le evoluzioni della situazione in Bhutan” e attende con fiducia di poter compiere
“importanti passi avanti” nell’evangelizzazione. “Desideriamo con tutto il cuore aiutare
la popolazione bhutanese” spiega l’arcivescovo. Naturalmente le difficoltà del presente
sono ben note: i predicatori cristiani sono percossi e messi in carcere e non c’è
libertà di missione nel Paese. In ogni caso, rimarca l’arcivescovo, “vi sono già vari
gruppi cristiani di differenti denominazioni in Bhutan. La politica di volerli registrare
ufficialmente potrebbe indicare il desiderio delle autorità di regolamentarne le attività”.
Oggi soltanto un prete gesuita, il canadese Kinley Tshering, imparentato con la famiglia
reale, è autorizzato a recarsi sporadicamente nel regno buddista. Dopo la parziale
apertura del governo, che aveva manifestato l’intenzione di riconoscere le comunità
cristiane esistenti, alcuni ordini missionari cattolici hanno offerto la loro disponibilità
a recarsi nel Paese. L’arcivescovo Menamparampil, noto per la sua abilità di negoziatore
– che ha portato alla pacificazione in diversi conflitti nello stato di Assam – è
persona prudente e lungimirante: potrebbe essere la persona che, lontano dai riflettori,
svolge un delicato lavoro diplomatico, esplorando nuove possibilità di far fiorire
il Vangelo in terra bhutanese. (R.P.)