2011-02-08 15:32:48

I parlamentari amici del Pakistan: se trasferita in un altro carcere, Asia Bibi rischia di morire


Chiederemo che per motivi di sicurezza il processo di appello ad Asia Bibi si tenga nel carcere dove la donna si trova attualmente: così la presidente dell’Associazione parlamentari amici del Pakistan, Luisa Santolini. L’organizzazione, che riunisce parlamentari italiani in modo trasversale, ha recentemente organizzato a Roma una manifestazione in difesa della donna cristiana pakistana, condannata a morte in base alla legge sulla blasfemia e che ora attende, appunto, il processo di appello. Sugli ultimi sviluppi della situazione di Asia Bibi, Debora Donnini ha intervistato la stessa Luisa Santolini:RealAudioMP3

R. - L’unica cosa che è stata decisa è di non spostarla e questo per motivi di sicurezza, perché rischia la vita tutti i minuti: è guardata a vista 24 ore al giorno e controllano addirittura quello che mangia!

D. - Secondo lei, perché l’Alta Corte di Lahore non ha ancora fissato la data del processo di appello?

R. - Perché certamente si tratta di una questione molto scottante, che mette il Pakistan, a livello internazionale, sotto i riflettori: tra l’altro il capo di governo rifarà un rimpasto di tutti i ministri e quindi c’è il rischio che il ministro delle minoranze, il ministro Bhatti, che è cattolico e che finora aveva una sua autonomia ed una sua dignità, non venga rinominato e che il ministero rientri nel Dipartimento degli Affari Religiosi.

D. - Alcuni giorni fa, la deputata pachistana Sherry Rehman, che aveva proposto modifiche alla legge sulla blasfemia, ha ritirato la proposta di emendamenti. Perché?

R. - L’ha ritirata perché è stata oggetto di minacce di morte. Non è che sia facile laggiù riuscire a portare avanti una battaglia di questo genere: in Pakistan, ci sono continue manifestazioni di estremisti, che continuano a minacciare chiunque metta mano alla legge sulla blasfemia. E non solo: anche la commissione che doveva valutare la legge sulla blasfemia è ferma, perché sottoposta a pressioni e minacce fortissime. E’ veramente una situazione drammatica ed è chiaro, quindi, che tutti si muovono con estrema prudenza e con grande fatica. L’importante è che Asia Bibi non sia trasferita dal carcere dove si trova attualmente ad un nuovo carcere, perché rischierebbe veramente la vita. Noi chiederemo - anche attraverso canali ufficiali - che l’Alta Corte di Lahore, che si deve pronunciare su questa questione, tenga il processo in quel carcere e non permetta che Asia Bibi venga trasferita.

D. - Come Associazione Parlamentari Amici del Pakistan, di cui lei è presidente, cosa aveva intenzione concretamente di fare ora?

R. - Noi abbiamo intenzione di muoverci verso l’Europa e questo è proprio un compito dell’Associazione parlamentari amici del Pakistan, perché si tratta proprio di un rapporto tra parlamento europeo e parlamento italiano; come comitato promotore abbiamo, invece, intenzione di riuscirci a breve per decidere i passi che dovranno essere ulteriormente compiuti sia a livello di ministero degli Affari Esteri e del ministro Frattini, sia a livello di iniziative da prendere con le associazioni del Pakistan. Anche perché le adesioni stanno aumento e quindi speriamo di arrivare veramente ad un numero consistente di adesioni, che sono di credenti e non credenti, ebrei, musulmani moderati, cattolici. E’ veramente un variegato mondo, che può fare molto! (mg)







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