Rogo nel campo rom : Napolitano "una tragedia che pesa su tutti noi". Mercoledì lutto
cittadino a Roma
Dolore, sconcerto, ma anche polemiche politiche all’indomani della tragedia avvenuta
a Roma nella baracca di un campo nomadi abusivo in Via Appia Nuova, dove in un incendio
sono morti quattro fratellini, tre maschi e una femmina, tra i 4 e gli 11 anni. L’insediamento
è stato smantellato. Oggi il capo dello Stato Napolitano ha incontrato i genitori
dei quattro bambini. Intanto cordoglio è stato espresso dal cardinale vicario Agostino
Vallini che invoca condizioni di vita dignitose e sicure per i nomadi, “procedendo
a un graduale inserimento e al superamento dei campi rom. Il servizio di Giampiero
Guadagni
Della tragedia
nel campo nomadi di Via Appia Nuova, Paolo Ondarza ha parlato con Gianluigi
de Palo ex presidente provinciale delle Acli romane, ora assessore alle politiche
per l’educazione del Comune di Roma
R. – Penso che
sia un lutto di tutti. Facciamo sempre la corsa a trovare il colpevole, ma quando
ci sono delle persone in campi non attrezzati, tutti dobbiamo sentirci responsabili.
Ci sono situazioni di grande svilimento della dignità umana: ho visto, infatti, personalmente,
bambini che giocavano con le carcasse di animali morti, dove non c’era l’acqua. Sono
convinto che il “piano nomadi” sia una risposta. Io ho visitato più volte sia il campo
rom Casilino 900 che il campo della Martora, che adesso non esistono più, e lì era
molto più facile che succedessero situazioni come quelle che si sono verificate ieri
notte. Quindi, penso davvero che serva fare un patto tra le istituzioni, la società
civile, le parrocchie e i singoli cittadini, per cercare di rendersi conto che è giunto
il momento di trovare una risposta reale all’accoglienza.
D. – Quindi, evitare
lo scontro politico in questo momento, evitare la rassegnazione e rendersi tutti corresponsabili
di una situazione che necessita di una risoluzione...
R. – Assolutamente! Ciascuno
di noi deve domandarsi se nella sua vita è accogliente e se questo tipo di situazioni
oggi ancora lo scandalizzano. Tuttavia c’è bisogno di una risposta politica, e condivido
quello che dice il sindaco: bisogna trovare una soluzione. Il “piano nomadi” dà una
risposta, e se non altro è una risposta concreta, nel cercare di togliere situazioni
non gestite e portarle in situazioni a livello di dignità umana, dove l’acqua, la
luce e il gas vengono gestiti diversamente.(ap) Intanto la Comunità di Sant'Egidio
ha organizzato per mercoledì pomeriggio, giorno di lutto cittadino, una veglia di
preghiera per ricordare Sebastian, Patrizia, Fernando e Raul, e perché questo lutto
sia di tutta la città ma anche un segno di accoglienza per le tante famiglie Rom che
non si sentono accolte in questa città. Al portavoce della Comunità, Mario Marazziti,
Federico Piana ha chiesto se la tragedia poteva essere evitata.
R. – Poteva
essere evitata – può sempre essere evitata! – se si decide che gli zingari sono persone
e che hanno diritto a stare in un posto dove si possa vivere. E’ inutile fare gli
sgomberi se non c’è immediatamente un’alternativa più vivibile, perché altrimenti
si creano nuovi insediamenti abusivi, un nuovo cosiddetto degrado … Tutto questo è
possibile, perché a Roma sono 7 mila persone, di cui 3.500 sono ragazzini. Si possono
far andare tutti a scuola; si possono affittare case, si possono creare veri campi
attrezzati, che non si lascino poi all’abbandono … E tutto questo, in qualche anno
si risolve.
D. – In questo caso, la famiglia aveva rifiutato di andare in un
residence …
R. – C’è un’infinitesimale minoranza che non vorrebbe stare in
un punto fisso. Se parliamo di 7 mila persone, io ritengo che neanche cento siano
le persone che potrebbero preferire una situazione più precaria. Perché loro hanno
rifiutato? Non lo so. Potrebbe essere perché in quel residence ci sono famiglie loro
rivali, cioè che hanno litigato con qualcuno … A noi, certe volte, non piace stare
vicino a qualcuno con cui abbiamo litigato … Bisogna creare soluzioni personalizzate
…
D. – Il sindaco Alemanno ha detto: “Voglio poteri speciali sui campi” …
R.
– I poteri speciali … ma, è vero che Roma è una città complicata. A me interessa che
si faccia, si faccia bene, e anche che si aggiusti il “piano-nomadi”.
D. –
E naturalmente, questo deve essere fatto in tempi brevi …
R. – Vogliamo che,
mentre si cerca di far presto, si faccia molta attenzione ai dettagli. Noi siamo disponibili
ad indicare i dettagli, se saremo ascoltati. (gf)