Orrore e sdegno per la morte di quattro bambini Rom per il rogo di una baracca nella
capitale
Riunione di emergenza in prefettura a Roma dopo la tragedia, la notte scorsa, nel
campo abusivo di via Appia Nuova nella quale in un rogo scoppiato all’interno di una
baracca sono morti quattro fratellini di età compresa tra i 4 e gli 11 anni. Le autorità
capitoline chiedono l’accelerazione degli ultimi sgomberi previsti dal piano Nomadi
e poteri speciali per fronteggiare la situazione. “Il presidente della Repubblica
Napolitano – ha detto il sindaco Alemanno – visiterà i famigliari delle vittime”.
Intanto cordoglio è stato espresso dal cardinale vicario Agostino Vallini che invoca
condizioni di vita dignitose e sicure per i nomadi, “procedendo a un graduale inserimento
e al superamento dei campi rom. Il consiglio d’Europa definisce il fatto “una tragedia
annunciata che ricorda le condizioni nelle quali molti cittadini rom vivono in Europa”.
Paolo Ondarza ha sentito Gianluigi de Palo, assessore alle politiche
per la Famiglia, l’educazione e i giovani del Comune di Roma.
R. – Penso
che sia un lutto di tutti. Facciamo sempre la corsa a trovare il colpevole, ma quando
ci sono delle persone in campi non attrezzati, tutti dobbiamo sentirci responsabili.
Ci sono situazioni di grande svilimento della dignità umana: ho visto, infatti, personalmente,
bambini che giocavano con le carcasse di animali morti, dove non c’era l’acqua. Sono
convinto che il “piano nomadi” sia una risposta. Io ho visitato più volte sia il campo
rom Casilino 900 che il campo della Martora, che adesso non esistono più, e lì era
molto più facile che succedessero situazioni come quelle che si sono verificate ieri
notte. Quindi, penso davvero che serva fare un patto tra le istituzioni, la società
civile, le parrocchie e i singoli cittadini, per cercare di rendersi conto che è giunto
il momento di trovare una risposta reale all’accoglienza.
D. – Quindi,
evitare lo scontro politico in questo momento, evitare la rassegnazione e rendersi
tutti corresponsabili di una situazione che necessita di una risoluzione...
R.
– Assolutamente! Ciascuno di noi deve domandarsi se nella sua vita è accogliente e
se questo tipo di situazioni oggi ancora lo scandalizzano. Tuttavia c’è bisogno di
una risposta politica, e condivido quello che dice il sindaco: bisogna trovare una
soluzione. Il “piano nomadi” dà una risposta, e se non altro è una risposta concreta,
nel cercare di togliere situazioni non gestite e portarle in situazioni a livello
di dignità umana, dove l’acqua, la luce e il gas vengono gestiti diversamente.(ap)
Intanto
il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, si prepara a dichiarare il lutto cittadino
per commemorare i quattro bimbi Rom, come richiesto dalla Comunità di Sant'Egidio.
Quest’ultima ha organizzato per mercoledì pomeriggio una veglia di preghiera per ricordare
Sebastian, Patrizia, Fernando e Raul, e perché questo lutto sia di tutta la città
ma anche un segno di accoglienza per le tante famiglie Rom che non si sentono accolte
in questa città. Al portavoce della Comunità, Mario Marazziti, Federico
Piana ha chiesto se la tragedia poteva essere evitata.
R. – Poteva
essere evitata – può sempre essere evitata! – se si decide che gli zingari sono persone
e che hanno diritto a stare in un posto dove si possa vivere. E’ inutile fare gli
sgomberi se non c’è immediatamente un’alternativa più vivibile, perché altrimenti
si creano nuovi insediamenti abusivi, un nuovo cosiddetto degrado … Tutto questo è
possibile, perché a Roma sono 7 mila persone, di cui 3.500 sono ragazzini. Si possono
far andare tutti a scuola; si possono affittare case, si possono creare veri campi
attrezzati, che non si lascino poi all’abbandono … E tutto questo, in qualche anno
si risolve.
D. – In questo caso, la famiglia aveva rifiutato di andare
in un residence …
R. – C’è un’infinitesimale minoranza che non vorrebbe
stare in un punto fisso. Se parliamo di 7 mila persone, io ritengo che neanche cento
siano le persone che potrebbero preferire una situazione più precaria. Perché loro
hanno rifiutato? Non lo so. Potrebbe essere perché in quel residence ci sono famiglie
loro rivali, cioè che hanno litigato con qualcuno … A noi, certe volte, non piace
stare vicino a qualcuno con cui abbiamo litigato … Bisogna creare soluzioni personalizzate
…
D. – Il sindaco Alemanno ha detto: “Voglio poteri speciali sui campi”
…
R. – I poteri speciali … ma, è vero che Roma è una città complicata.
A me interessa che si faccia, si faccia bene, e anche che si aggiusti il “piano-nomadi”.
D.
– E naturalmente, questo deve essere fatto in tempi brevi …
R. – Vogliamo
che, mentre si cerca di far presto, si faccia molta attenzione ai dettagli. Noi siamo
disponibili ad indicare i dettagli, se saremo ascoltati. (gf)