Il Papa all'Angelus prega per la pace in Egitto. Forte appello per la difesa della
vita
Un nuovo forte appello per la pace in Egitto e una preghiera perché in quella Terra,
benedetta dalla presenza della Santa Famiglia, si guardi al bene comune. Così Benedetto
XVI, questa mattina all’Angelus in Piazza San Pietro. Il Papa ha ricordato l’odierna
“Giornata per la vita” esortando la società civile ad impegnarsi per la promozione
di una cultura che sappia mettere al centro il valore imprescindibile di ogni essere
umano. Il servizio di Cecilia Seppia:
Essere sale,
per dare sapore al mondo, essere luce in mezzo alle tenebre. E’ questo il senso della
missione e della testimonianza autentica di ogni cristiano, che oggi il Papa, prendendo
spunto dal Vangelo di Matteo, ha ribadito all’Angelus, esortando i fedeli ad aspirare
innanzitutto alla sapienza, quel valore sommo che riassume in se gli effetti benefici
sia del sale che della luce:
“I discepoli del Signore sono chiamati
a donare nuovo 'sapore' al mondo, e a preservarlo dalla corruzione, con la sapienza
di Dio che risplende pienamente sul volto del Figlio, perché Egli è la 'luce vera
che illumina ogni uomo' (Gv 1,9).Uniti a Lui, i cristiani possono diffondere
in mezzo alle tenebre dell’indifferenza e dell’egoismo la luce dell’amore di Dio,
vera sapienza che dona significato all’esistenza e all’agire degli uomini”.
“Dio
si oppone radicalmente alla prepotenza del male” ribadisce il Santo Padre, che rivolge
il suo pensiero ai giorni drammatici dell’Egitto e invoca ancora la pace, per il bene
di ogni uomo:
“In questi giorni, seguo con attenzione la delicata
situazione della cara Nazione egiziana. Chiedo a Dio che quella Terra, benedetta dalla
presenza della Santa Famiglia, ritrovi la tranquillità e la pacifica convivenza, nell’impegno
condiviso per il bene comune”.
“Il Signore si prende cura dell’uomo
in ogni situazione, condivide la sofferenza e apre il cuore alla speranza”, afferma
il Papa, che ricordando l’odierna "Giornata per la vita", sollecita l’impegno di tutti
e in particolare delle nuove generazioni di medici per realizzare una cultura che
sappia riconoscere il valore di ogni essere umano. “Quando la ricerca scientifica
e tecnologica è guidata da autentici valori etici - ha proseguito il Santo Padre -
è possibile trovare soluzioni adeguate, per l’accoglienza della vita nascente e per
la promozione della maternità":
“Auspico che tutti si impegnino per
far crescere la cultura della vita, per mettere al centro, in ogni circostanza, il
valore dell’essere umano. Secondo la fede e la ragione la dignità della persona è
irriducibile alle sue facoltà o alle capacità che può manifestare, e pertanto non
viene meno quando la persona stessa è debole, invalida e bisognosa di aiuto”.
Un’altra
importante data che Benedetto XVI ricorda è quella del prossimo 11 febbraio, memoria
della Beata Vergine di Lourdes, in cui si celebra la Giornata mondiale del malato,
sul tema “Dalle sue piaghe siete stati guariti”. Occasione propizia, afferma il Pontefice,
per accrescere la sensibilità delle comunità ecclesiali e della società civile verso
chi soffre nel fisico:
“Esorto, pertanto tutti gli operatori sanitari
a riconoscere nell’ammalato non solo un corpo segnato dalla fragilità, ma prima di
tutto una persona, alla quale donare tutta la solidarietà e offrire risposte adeguate
e competenti”.
Infine, il Papa ha salutato gli esponenti del Movimento
dell’Amore Familiare e quanti nella notte, presso la chiesa romana di San Gregorio
VII, hanno vegliato pregando per i cristiani perseguitati nel mondo e per la libertà
religiosa.