Potrebbe essere il vicepresidente Suleiman l’uomo della svolta in Egitto, mentre la
piazza continua a chiedere le dimissioni immediate di Mubarak
In Egitto si continua a trattare l’uscita di scena del presidente Mubarak. Prende
corpo l’ipotesi che a guidare la transizione possa essere il suo vice, Suleiman. La
soluzione riscuote il favore degli Stati Uniti, con il presidente Obama tornato ad
invocare una svolta immediata. Tuttavia le opposizioni e la piazza vogliono le dimissioni
immediate del rais. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
E della crisi
in Egitto si è parlato ieri anche a Bruxelles, dove i capi di Stato e di Governo dei
27 hanno chiesto moderazione, sottolineando il pieno sostegno per una transizione
pacifica. Da Bruxelles, il servizio di Laura Serassio:
Le violenze
in Egitto e la situazione politica in Libano hanno avuto ripercussioni anche sul dialogo
tra cristiani e musulmani e bloccato la Fatwa, già pronta, che equipara gli attacchi
contro i fedeli e i luoghi di culto delle due religioni. A confermarlo ieri Mohammad
Sammak, co-segretario generale del Comitato nazionale di dialogo islamo-cristiano
del Libano, e consigliere politico del Gran Mufti del Paese dei Cedri, che ha preso
parte a Roma alla presentazione dell’”Agenda della convivenza”, appuntamento della
Comunità di Sant’Egidio, che si terrà a Roma il prossimo 23 febbraio. Sull’attuale
situazione di crisi che coinvolge l’area mediorientale ascoltiamo proprio Sammak,
al microfono di Salvatore Sabatino: