Perù. L’arcivescovo di Lima: un politico abortista non è preparato a governare
“Quanti vogliono uccidere i bambini non sono preparati a governare”. Con queste parole
il cardinale Juan Luis Cipriani, arcivescovo di Lima, in Perù, ha risposto alle posizioni
favorevoli all'aborto e alla legalizzazione della droga sostenute da Alejandro Toledo,
uno dei candidati alla Presidenza in lizza con il partito Perù Possibile alle elezioni
del prossimo 10 aprile. A sua volta il candidato ha poi cercato di ammorbidire la
propria posizione, spiega l’agenzia Zenit, ma le parole del porporato nei suoi confronti
sono state molto chiare: “Quando parliamo di aborto – ha dichiarato - si tratta di
eliminare una vita, e la Chiesa ci dice al quinto comandamento di non uccidere”.
“La posizione della Chiesa non è oggetto di una religione solamente perché l'aborto
va contro la legge naturale che ti dice di rispettare la vita dal primo istante del
concepimento”, ha commentato nel suo programma radiofonico “Dialogo di Fede”. L'arcivescovo
di Lima ha anche ricordato che la Costituzione politica del Perù difende la vita fin
dal primo istante del concepimento, riconoscendo il concepito come soggetto di diritto
e ha poi sottolineato come non si debba decidere "in una campagna politica chi nascerà
e chi non nascerà”. Quanto alle posizioni in base alle quali la madre “ha la libertà
di abortire”, il porporato ha ricordato che in questo tema delicato sono in gioco
due libertà: quella della madre e quella del concepito, soggetto di diritto. “Posso
assicurare che il dramma di un aborto accompagna per tutta la vita”, ha proseguito.
“L'esperienza sacerdotale me lo dice, moltissime donne vivono tutta la vita in processi
psicologici per riprendersi da un aborto”. Il cardinale ha infine criticato anche
la proposta di legalizzare il consumo di droghe, ricordando che gli stupefacenti sono
“un vizio che distrugge le famiglie”. (L.G.)