2011-02-04 14:48:56

Più di un milione e mezzo di bambini nepalesi costretti a lavorare


Su circa 7.7 milioni di bambini tra i 5 e i 17 anni in Nepal, 1.6 milioni sono lavoratori. E’ quanto emerge da un rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro. Nel dossier, ripreso dall’agenzia Fides, si precisa poi che le ragazze lavorano in condizioni molto più pericolose rispetto ai loro coetanei maschi. Le ragazze hanno il 50% di probabilità in più, 373 mila contro 248 mila maschi, di essere coinvolte in lavori che le espongono a significativi danni fisici e psicologici. Nel dossier si sottolinea anche che, rispetto a dieci anni fa, i minori lavoratori sono un milione in meno. Le cause di questa riduzione sono molteplici. Lo scontro decennale tra l’esercito dello Stato e i ribelli maoisti ha costretto le famiglie rurali a mandare i loro figli al sicuro nelle aree urbane, dove hanno dovuto lavorare per potersi mantenere. Questa tendenza si è interrotta con la fine del conflitto, nel 2006. Un netto calo è stato inoltre registrato per il cosiddetto `kamlari', messo fuori legge nel 2006. Tale pratica consiste nel dare in prestito i propri figli, generalmente femmine della casta Tharu, come lavoratori a contratto per pagare un debito familiare. I gruppi sostenitori dei diritti umani hanno promosso varie iniziative per scoraggiare il ‘kamlari’ offrendo sovvenzioni alle famiglie più povere, e anche il governo ha promesso aiuti finanziari. Ad aggravare il problema è il fatto che la maggior parte dei bambini non ricevono alcuna formazione dopo la scuola elementare. Le fabbriche impiegano infine molti minori nonostante ci sia un divieto nazionale. (A.L.)







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