Italia. Napolitano a Berlusconi: irricevibile il decreto sul federalismo
In Italia, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera
al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva “che non sussistono
le condizioni per procedere alla emanazione” del decreto legislativo sul federalismo
fiscale municipale. In sostanza, il capo dello Stato ha comunicato di non poter ricevere
il provvedimento approvato ieri dal governo ma non dalla Commissione competente del
parlamento. Precisamente, Napolitano spiega che esiste l'obbligo di rendere comunicazioni
alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità
dagli orientamenti parlamentari.
Presunto rapimento di una turista italiana
in Algeria Grave notizia dall’Algeria, scossa nei giorni scorsi dalle proteste
popolari. L'Unità di crisi e l'ambasciata italiana ad Algeri stanno verificando la
notizia del rapimento di una turista italiana che sarebbe avvenuto nel Sahara algerino,
mercoledì scorso. La donna era da sola con delle guide locali. Lo rendono noto fonti
della Farnesina. “Da tempo il Ministero degli esteri italiano sconsiglia viaggi nel
sud ovest dell’Algeria, proprio dove sarebbe avvenuto il rapimento della turista.
Al
vertice a Bruxelles in discussione anche l’economia Il presidente stabile della
Ue, Herman van Rompuy, ha aperto i lavori del vertice straordinario della Ue a Bruxelles,
dedicato oltre all’urgente situazione in Egitto e in Tunisia, anche al tema dell'energia
e della strategia di uscita dalla crisi. Sull'energia, l'obiettivo è creare entro
il 2014 un mercato unico tra tutti i 27 Paesi della Ue con un mega-piano di infrastrutture,
per le quali si stimano investimenti per circa mille miliardi di euro entro il 2020.
Sulla crisi economica e finanziaria, i 27 discutono sulla riforma del Patto di stabilità
e di crescita e sulla costituzione del fondo permanente salva-Stati.
Missione
Ue in Albania: situazione “preoccupante” Preoccupante anche la situazione in
Albania: l'Unione Europea teme un'escalation che porti a nuovi scontri violenti. Lo
ha detto Miroslav Lajcak, inviato dell'Alto rappresentante per la politica estera
europea, Catherine Ashton, oggi a Tirana per la seconda missione in pochi giorni dopo
le manifestazioni contro il presidente Berisha del 21 gennaio scorso, durante le quali
tre persone avevano perso la vita. Nuove proteste antigovernative sono in programma
da oggi pomeriggio a Tirana e in altre città.
Massiccia offensiva contro
ribelli in Pakistan alla frontiera con l’Afghanistan Le forze militari del
Pakistan hanno avviato oltre una settimana fa un’offensiva terrestre ed aerea nella
Mohmand Agency, alla frontiera con l'Afghanistan, che ha causato la morte di più di
70 militanti armati. Lo riferiscono oggi i media a Islamabad. L'operazione, non annunciata
ufficialmente dai vertici militari pakistani, implica bombardamenti aerei e l'uso
di artiglieria e truppe dell'esercito. Secondo l'amministratore governativo del territorio
tribale, Roshan Lhan Mehsud, almeno 22 mila persone hanno abbandonato le loro case
per la durezza degli scontri fra i militari e gruppi di militanti e sono assistite
in accampamenti organizzati dal governo dove ricevono cibo e generi di prima necessità.
Elezioni
anticipate in Kazakhstan Il Kazakhstan terrà le elezioni presidenziali anticipate
il 3 aprile prossimo. Lo ha reso noto un decreto presidenziale pubblicato sul quotidiano
ufficiale Kazakhstanskaya Pravda. Nei giorni scorsi, Nazarbaiev aveva annunciato la
sua intenzione di indire anticipatamente il voto presidenziale dopo che la Corte costituzionale
aveva bocciato il progetto di un referendum per prolungare il suo mandato sino al
2020, cancellando due turni elettorali. Nazarbaiev, 70 anni e da oltre 20 alla guida
del Paese ex sovietico, era stato rieletto per sette anni nel dicembre del 2005, con
il 91% dei consensi. Il ministro dell’Economia sottoliena che il Paese potrebbe aderire
all'Organizzazione del Commercio mondiale (WTO) nella prima metà del 2012.
Attentati
nel sud della Thailandia Sospetti separatisti musulmani thailandesi hanno fatto
esplodere una bomba che ha ucciso due ufficiali della sicurezza nel sud del Paese
e hanno ucciso a colpi di arma da fuoco un altro poliziotto in un altro attentato.
I ribelli musulmani del sud della Thailandia vogliono l'indipendenza della loro regione,
prevalentemente musulmana, dal resto del Paese, buddhista. I tre omicidi sono gli
ultimi di una serie recente di attentati dei separatisti, avvenuti in risposta alle
affermazioni del governo sul successo delle operazioni anti-guerriglia.
Scontri
tra militari al confine Thailandia-Cambogia “Due o tre” soldati thailandesi
sono stati feriti oggi in uno scontro a fuoco con i militari cambogiani nell'area
attorno al tempio conteso di Preah Vihear, al confine tra i due Paesi. Attorno alle
rovine del Preah Vihear - antico luogo di culto indù assegnato dall'Onu alla Cambogia
nel 1962, ma tuttora rivendicato dai nazionalisti thailandesi - una serie di scontri
tra il 2008 e il 2009 ha causato 14 morti, equamente divisi tra le due parti. Negli
ultimi mesi, la questione è tornata d'attualità anche per le proteste dei “Patrioti
thailandesi”, una frangia delle “camicie gialle” monarchico-nazionaliste che sta tuttora
manifestando davanti alla sede del governo di Abhisit Vejjajiva, in protesta con la
sua posizione ritenuta troppo morbida. Tre giorni fa, due attivisti del gruppo sono
stati condannati a otto e sei anni di reclusione da un tribunale di Phnom Penh, con
l'accusa di spionaggio, in relazione al loro sconfinamento nella zona contesa avvenuto
a fine dicembre.
Eletto il premier in Nepal: superata lunga impasse Il
segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è rallegrato per l'elezione ieri di
Jhalanath Khanal a premier del Nepal, perchè ciò “mette fine ad una prolungata impasse
nella formazione del nuovo governo”. In un comunicato diffuso dall'ufficio delle Nazioni
Unite in India, si afferma inoltre che l'Onu è pronto ad appoggiare tutti gli sforzi
per completare il processo di pace e giungere all'adozione di una nuova costituzione
entro la data fissata del 28 maggio 2011. Il segretario generale, si dice ancora,
ringrazia per il raggiungimento di questo significativo obiettivo il palamento nepalese,
i partiti politici ed i loro leader, che hanno contribuito agli sforzi realizzati
nella formazione di un nuovo governo. Inoltre, si sottolinea infine, ciò “permetterà
di raggiungere gli obiettivi fissati nell'Accordo complessivo di pace: l'integrazione
e riabilitazione dei combattenti maoisti, la democratizzazione dell'esercito e l'adozione
di una nuova costituzione”.
Presentati ad Haiti i protagonisti del prossimo
ballottaggio presidenziale a marzo Saranno l'ex first lady, Mirlande Manigat,
70 anni, e Michel Martelly, 49, a concorrere per il ballottaggio alle elezioni presidenziali
del 20 marzo prossimo ad Haiti. Ad annunciarlo la Commissione elettorale, che ieri
ha diffuso i risultati del primo turno, svoltosi il 28 novembre scorso. Escluso, dunque,
Jude Celestin che si era piazzato al secondo posto, superando di settemial preferenze
Martelly. Sara Milanese:
Célestin,
candidato sostenuto dal governo, è accusato di brogli: il suo partito, l’Unité, ha
negato le accuse ma - con un raro atto di responsabilità - ha accettato la decisione.
Gli haitiani dovranno, quindi, scegliere tra la Manigat, che ha il sostegno della
borghesia e delle classi più istruite, e Martelli, che gode dell’appoggio dei più
giovani e delle classi popolari. Il vincitore dovrà affrontare la complicata gestione
dell’epidemia di colera e della ricostruzione del Paese, dopo il terremoto di un anno
fa. Molti dei fondi promessi della comunità internazionale sono ancora bloccati per
la mancanza di un governo credibile. Le polemiche sul voto non si sono però ancora
placate: molti partiti ancora denunciano la disorganizzazione delle elezioni del 28
novembre 2010 e chiedono di rifare tutto. Un elemento di forte destabilizzazione potrebbe
essere il rientro ad Haiti di Jean-Bertrand Aristide, ex dittatore in esilio dal 2004,
che nel Paese gode ancora di un forte sostegno popolare. I suoi uomini hanno già iniziato
a manifestare per chiedere che sia di nuovo presidente. (Panoramica internazionale
a cura di Fausta Speranza)
Bollettino del Radiogiornale della
Radio Vaticana Anno LV no. 35