2011-02-03 14:54:48

Usa: chiarimento sulla pastorale sanitaria fra i vescovi e l'Associazione cattolica Cha


“Il vescovo locale è l'interprete autorevole” nell’applicazione delle direttive etiche e religiose che guidano il sistema sanitario cattolico. È quanto ribadito in uno scambio di lettere tra il presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) mons. Timothy Michael Dolan e suor Carol Keehan, presidente e amministratrice delegata della Catholic Health Association (Cha), l’associazione che raggruppa le istituzioni sanitarie cattoliche americane. Le "Etichal and Religious Directives for Catholic Health Care Services", conosciute con l’acronimo di Erd, indicano i principi ai quali si devono attenere gli operatori sanitari cattolici. Fra l’altro viene ribadito che l’aborto procurato intenzionalmente non è mai moralmente ammissibile, ma che soltanto in alcune particolari situazioni di effettivo pericolo di vita per la donna sono applicabili delle procedure mediche che potenzialmente potrebbero causare la morte del nascituro. Le direttive erano state introdotte dalla Usccb nel giugno 2010 in relazione al caso di un controverso intervento chirurgico terapeutico praticato presso il Saint Joseph’s Hospital and Medical Center di Phoenix - che fa parte della rete di strutture della Cha — su una paziente incinta le cui gravi condizioni di salute non avrebbero, secondo i medici, permesso di portare avanti la gravidanza, pena la sopravvivenza della donna. L’aborto in questione era stato condannato dal vescovo di Phoenix Thomas James Olmsted, mentre suor Keehan aveva difeso la scelta del personale medico della struttura a cui nel frattempo lo scorso dicembre è stato ritirato il titolo di cattolico. In una lettera inviata a mons. Dolan, la religiosa ha rinnovato il sentimento di collaborazione dell’associazione con l’episcopato, riconoscendo che “ogni vescovo nella propria diocesi è l’interprete autorevole delle direttive e che un vescovo ha il diritto di interpretare le direttive e anche di implementarle se lo desidera”. Concetto riaffermato nella risposta di mons. Dolan che sottolinea, tra l’altro, l’importanza che la Chiesa parli “con un’unica voce” contro “le crescenti pressioni politiche e sociali che cercano di costringerla a rimettere in discussione i suoi principi” e “l’illegittima intromissione del governo” nella sua missione nel campo sanitario. Suor Keehan era salita agli onori delle cronache l’anno scorso per la sua posizione sulla riforma sanitaria del Presidente Obama. Contro gli orientamenti dell’episcopato, la religiosa aveva dichiarato che, nonostante alcuni punti deboli, la legge non introduceva né aumentava i fondi federali per l’aborto. (A cura di Lisa Zengarini)







All the contents on this site are copyrighted ©.