Sabato 12 febbraio, a Bologna, la prolusione “Il cortile dei Gentili”
Si terrà sabato 12 febbraio all’università di Bologna la prolusione de “Il cortile
dei gentili”, la struttura di dialogo tra credenti e non credenti nata in seno al
Pontificio Consiglio della cultura su suggerimento del Santo Padre e sotto la presidenza
del cardinale Gianfranco Ravasi. Nell’Aula Magna di Santa Lucia, con inizio alle 10
e ingresso libero, presenteranno l’iniziativa lo stesso cardinale Ravasi e il rettore
dell’ateneo bolognese, Ivano Dionigi. Interverranno lo scienziato Vincenzo Balzani,
il costituzionalista Augusto Barbera, i filosofi Massimo Cacciari e Sergio Givone.
L’incontro sarà scandito dalle letture di Sant’Agostino, Pascal e Nietzsche interpretate
dall’attrice Anna Bonaiuto. Quello di sabato 12 sarà, dunque, il primo incontro di
presentazione della Fondazione “Il cortile dei Gentili”: una sorta di anteprima promossa
insieme all’università di Bologna. “Prima ancora del solenne evento che a Parigi vedrà
coinvolte le maggiori istituzioni culturali, dalla Sorbona all’Unesco, dall’Académie
de France alla stessa Notre Dame - spiega il cardinale Ravasi - l’atto in programma
nel capoluogo emiliano sarà una sorta di inaugurazione di un percorso dalle molteplici
tappe”. Il porporato ha espresso, poi, la sua gratitudine “a un’istituzione così nobile,
antica e gloriosa come l’università di Bologna, al suo rettore, convinto artefice
di questa iniziativa, agli intellettuali che vi parteciperanno con i loro interventi
e alla folla dei giovani che si sentiranno coinvolti”. “Un’università pubblica e laica
che ospita il confronto tra il ‘credere’ e l’ ‘intelligere’”, aggiunge il rettore
Dionigi “non abdica alla propria autonomia, ma assolve la propria funzione di istituzione
vocata”. “Se l’Alma Mater – conclude - è la comunità di donne e di uomini liberi che
studiano e formano generazioni di giovani, allora anche l’attenzione alla sfera religiosa,
sia come dimensione storica sia come riflessione personale, ha non solo diritto, ma
anche dovere di piena cittadinanza tra le nostre mura”. (Da Bologna, Stefano Andrini)