2011-02-03 14:13:24

Pakistan: per i vescovi la legge sulla blasfemia dà potere agli estremisti islamici


La legge sulla blasfemia trasferisce il potere dello Stato nelle mani degli estremisti islamici: è quanto dice all’agenzia Fides la Commissione episcopale “Giustizia e Pace” del Pakistan, lanciando “l’allarme per il rispetto della libertà di coscienza e di religione in Pakistan”. L’ultimo caso che ha destato scalpore nel Paese è la condanna di uno studente musulmano, messo in carcere per blasfemia in seguito alla denuncia di un professore della sua scuola a Karachi, a causa di frasi scritte in un compito in classe. Il caso ha sollevato ulteriori discussioni sulla controversa normativa, che il governo pakistano ha confermato di non voler abolire, né emendare. Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione, rimarca di aver registrato crescenti timori nella società civile pakistana a causa di “democrazia debole, leggi discriminatorie, un sistema inadeguato di istruzione pubblica, una mentalità di tipo feudale, la privazione dei diritti dei cittadini”. D’altro canto “una interpretazione restrittiva della sovranità dello Stato e il processo di islamizzazione della Costituzione compiuto negli anni ’70 e ’80 hanno finito per subordinare i diritti umani al potere del clero islamico e hanno alimentato l’intolleranza religiosa”. Per questo, nota Jacob, “bisogna ribadire che la libertà di pensiero, di coscienza e di religione sono pietre miliari per la vita della nazione”. La Commissione, insieme a numerose altre organizzazioni della società civile, riunite nella rete “Cittadini per la Democrazia”, lavorerà per la “promozione dei valori democratici, sulla base della sovranità dei cittadini”. “Chiediamo al governo di condannare e contrastare ogni forma di estremismo religioso e di intolleranza, e di adottare misure concrete, leggi e strategie per sradicare il terrorismo” conclude Peter Jacob. (R.P.)







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