Cyber-crimini: 1 italiano su 4 a rischio furto di identità
In Italia è sempre più allarme furti di identità in Internet. Secondo una ricerca
dell’Unicri, l’agenzia dell’Onu per la prevenzione del crimine, un italiano su quattro
rischia di vedere clonati i propri dati personali e incappare in truffe e crimini
anche gravi. Lo studio, inoltre, evidenzia come solo il 5 per cento degli intervistati
sia informato di questo pericolo e sappia difendersi correttamente. Ma quali sono
gli strumenti che possiamo mettere in atto per evitare di cadere nella rete dei cyber
rapinatori? Federico Piana lo ha chiesto a Luca Bolognini, Presidente
dell’istituto italiano per la privacy:
R. – Tra
i consigli che si possono dare c’è quello di non abbondare troppo con le informazioni
che mettiamo sui social network e, in generale, sui siti internet e nei forum. Non
abbondare troppo con immagini e con informazioni. Per eseguire un furto d’identità,
che può portare anche ad una frode creditizia, basta sapere nome, cognome, data e
luogo di nascita di una persona.
D. – Allora in che modo possiamo difenderci?
R.
– Ci sono degli strumenti per difendersi ulteriormente. Quando si scopre di essere
oggetto di un crimine di questo genere ci si può rivolgere alla polizia postale, al
Garante della privacy per richiedere un corretto trattamento dei propri dati, ci sono
servizi – che peraltro costano poco, poche decine di euro all’anno – che monitorano
questi dati e che quindi ci avvisano subito se qualcuno ha pagato qualcosa o meglio
non ha pagato, ha fatto una frode, ha clonato una carta o, peggio ancora, ha acceso
un mutuo a nostro nome.
D. – Però non si può avere paura di utilizzare
Internet ed i social network…
R. – Sarebbe assurdo, nel 2011, pensare
questo, cioè che non vanno utilizzati questi nuovi strumenti. Vanno utilizzati con
intelligenza, possibilmente con moderazione, circondandosi di persone che si conoscono
veramente ed adottando quelle cautele che adotteremmo comunque nella nostra vita di
tutti i giorni. Non si vede perché, queste cautele, non dovremmo adottarle on-line.
Va aggiunta anche un’altra cosa: l’on-line, Internet, non è del tutto slegato dall’off-line.
Certe volte i malintenzionati possono arrivare alla nostra identità digitale partendo
da qualcosa di estremamente fisico e reale, ad esempio rovistando nella nostra spazzatura,
dove possono trovare estratti conto bancari ed altre informazioni utili per creare
un profilo digitale falso. Quindi attenzione: c’è un ponte tra le due realtà. (vv)