Resi noti i candidati alla guida della Fao, dopo tre mandati del direttore generale
uscente
Un cambio al vertice della Fao, atteso, dopo 18 anni dall’elezione nel lontano 1993
di Jacques Diouf, il direttore generale senegalese - la prima volta di un africano
- alla guida - per tre mandati consecutivi - dell’Organizzazione dell’Onu per l’agricoltura
e l’alimentazione. A dire il vero il suo predecessore, Edouard Saouma, libanese, lo
aveva eguagliato. E già allora in molti avevano criticato la sua lunga permanenza
al vertice della più grande agenzia dell’Onu per numero di dipendenti, oggi 1600 funzionari
e 2000 impiegati, per circa la metà concentrati nella sede centrale di , il resto
sparso in oltre 100 diversi Paesi. La Fao fornisce assistenza agli Stati per elaborare
leggi, pianificare strategie, formulare programmi, realizzare politiche di sviluppo
rurale e ridurre la fame. Per questo mobilita e gestisce fondi stanziati dai Paesi
industrializzati, da banche per lo sviluppo e da altre fonti garantendo che i progetti
raggiungano i loro obiettivi. Il nuovo direttore generale sarà eletto nella prossima
Conferenza biennale della Fao, in programma dal 25 giugno al 2 luglio, dai rappresentanti
dei 191 Paesi membri. Ieri la scadenza delle candidature: sei prescelti, nominati
dai rispettivi governi: due europei, l’austriaco Franz Fischler Austr e lo spagnolo
Miguel Ángel Moratinos Cuyaubé, il brasiliano José Graziano da Silva, l’indonesiano
Indroyono Soesilo, l’iraniano Mohammad Saeid Noori Naeini e l’iracheno Abdul Latif
Rashid. L’incarico, ridotto a quattro anni, rinnovabile solo una volta, partirà dal
1° gennaio 2012. (A cura di Roberta Gisotti)