2011-02-01 08:27:24

Niger: elezioni generali all'insegna della lotta alla povertà


Elezioni presidenziali e legislative, ieri, in Niger per chiudere la parentesi del colpo di Stato militare, a un anno circa dalla caduta di Mamadou Tandja. Secondo i primi dati, avrebbe votato almeno il 50% dei quasi sette milioni di aventi diritto. Il servizio di Giulio Albanese:RealAudioMP3

Elezioni sostanzialmente pacifiche ieri in Niger, con l’intento dichiarato di porre fine al regime militare nel Paese dell’Africa occidentale, produttore di uranio e petrolio. Sta di fatto che le preoccupazioni rimangono, in quanto - a detta della società civile locale - il risultato finale potrebbe rivelarsi controverso, tra preoccupazioni di frodi e disorganizzazione nella gestione della macchina elettorale. Poco meno di sette milioni gli aventi diritto, chiamati alle urne per eleggere un nuovo presidente e un nuovo parlamento. Il voto rappresenta indubbiamente il ritorno dei poteri a un governo civile, dopo il colpo di stato militare del 18 febbraio dello scorso anno, che spodestò l’ex presidente, Mamadou Tandja. Dieci sono i candidati in lizza per le presidenziali, tra cui per la prima volta una donna. Secondo gli osservatori, è improbabile che qualcuno raggiunga già al primo turno la maggioranza necessaria per l’elezione alla massima carica dello Stato. Il ballottaggio, se ci sarà, è stato comunque fissato per il prossimo 12 marzo. Tutte e dieci le personalità in corsa per la carica presidenziale hanno promesso di fare della lotta alla povertà il loro primo impegno, non fosse altro perché tra uranio e petrolio il Niger potrebbe essere davvero una potenza economica a tutti gli effetti.(ma)








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