2011-01-31 14:16:39

Pakistan: celebrata la Preghiera per la pace in tutte le chiese


La Giornata di preghiera e di digiuno per la pace celebrata ieri, in tutte le chiese del Pakistan, è stata ed è “un luminoso segno di speranza per tutto il Paese che può servire a cambiare i cuori e a riscoprire il bene della pace e dell’armonia”. Così parla allagenzia Fides padre John Shakir Nadeem, Segretario esecutivo della Commissione episcopale per la Comunicazioni Sociali, che ha preso parte alle celebrazioni. All’iniziativa dei cristiani hanno aderito leader e fedeli di altre minoranze religiose, nonché numerosi musulmani, desiderosi di costruire un Paese migliore, all’insegna della riconciliazione e del bene comune. Contemporaneamente, nella giornata di ieri, a Lahore come in altre città, oltre 40mila militanti islamici radicali hanno dimostrato contro la revisione della legge sulla blasfemia, contro la liberazione di Asia Bibi, contro gli Stati Uniti e contro il Papa, accusato di interferenza. “Questa, spiega a Fides il sacerdote, é la differenza fondamentale:noi non siamo contro nessuno, abbiamo pregato e digiunato, perché crediamo nel valore della pace e vogliamo dare, in questo modo, il nostro contributo, in quanto cristiani”. La Giornata, indetta dai vescovi pakistani, ha registrano una massiccia affluenza in tutte le diocesi. A Lahore una speciale veglia di preghiera si è tenuta nella chiesa cattolica di Santa Maria, dei padri francescani cappuccini, con la partecipazione di mons. Lawrence Saldanha, arcivescovo della città e presidente della Conferenza episcopale e di Peter Jacob, Segretario esecutivo della Commissione “Giustizia e Pace”. Erano presenti anche esponenti di altre confessioni cristiane, delle minoranze religiose, come gli indù, e leader musulmani. “Occorre ascoltare la voce della coscienza, che ci conduce verso la pace e verso il bene” ha detto mons. Saldanha. Anche i leader musulmani presenti hanno letto versi del Corano che parlano di pace, ribadendo che l’urgenza del Paese è soprattutto la pace. I fedeli presenti hanno ricordato e pregato anche per Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte ingiustamente con l’accusa di blasfemia. Di fronte alle manifestazioni dei gruppi islamisti radicali, l’assemblea si è detta concorde nella volontà di portare anche a loro un messaggio di dialogo, in nome del bene della nazione, affidandolo ai musulmani moderati, che potranno farsene promotori, nella speranza di abbassare la tensione e la polarizzazione che attraversa la società. (C.S.)







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