2011-01-31 16:06:02

Burkina Faso. Mons. Ouedraogo esorta i fedeli ad approfondire la conoscenza di Cristo per progredire cristianamente nella vita di ogni giorno


“Il 75.mo anniversario della vostra chiesa costituisca un evento di grande importanza per un nuovo inizio individuale e comunitario”: lo ha detto mons. Philippe Ouedraogo, arcivescovo di Ouagadougou, nel Burkina Faso, rivolgendosi ai fedeli della sua diocesi che nei giorni scorsi hanno celebrato il giubileo d’alabastro della cattedrale dell’Immacolata Concezione, consacrata il 19 gennaio del 1936 da mons. Joanny Thevenoud, allora prefetto apostolico. Sottolineando che la diocesi oggi conta 126 sacerdoti, circa 540 catechisti, 120 volontari e 2 mila genitori che formano cristianamente i loro figli, nell’omelia pronunciata durante la Messa commemorativa, il presule ha raccomandato la lettura della Bibbia e l’approfondimento della conoscenza di Cristo, precisando che la Scrittura deve essere proclamata, ascoltata, letta, accolta e vissuta come Parola di Dio. Quindi l’arcivescovo di Ouagadougou ha spiegato che “l’ignoranza su Gesù e la mancanza d’amore vero verso Gesù … sono cause reali di sincretismo e di ritorni a pratiche pagane da parte di alcuni cristiani”. Il presule ha aggiunto che “un buon numero di cristiani, soprattutto giovani, non celebrano il matrimonio e vivono in concubinato, privandosi e privando i loro figli dei sacramenti della Nuova Alleanza”, poi ha espresso inquietudine per il numero sempre più crescente di divorzi e aborti ed ha affermato che “la vita umana è sacra e l’uomo non può disporne a proprio piacimento”. Ha osservato inoltre che l’educazione dei bambini lascia a desiderare, che i genitori non si assumono le loro responsabilità, che i minori di strada sono aumentati e che la delinquenza giovanile sta raggiungendo proporzioni inquietanti. Ma “la Chiesa – ha detto il presule – non può progredire se non rafforzando i legami di comunione e di unità fra i suoi membri, a cominciare dai suoi responsabili”. “Le nostre vite sono piene di tenebre – ha proseguito mons. Ouedraogo – di malattie, di sconfitte, di orgoglio, di menzogne, di peccati … di scoraggiamenti di fronte al male e alle ingiustizie … occorre decentrare da noi stessi la nostra sete di piacere, di avere e di potere per essere riempiti di Dio”. Volendo infine rendere omaggio a tutti i missionari che dopo i padri bianchi si sono votati senza riserve alla trasmissione della fiamma della fede cristiana nella diocesi, il presule ha concluso la sua omelia ricordando l’invito di Benedetto XVI, nel Messaggio per la Giornata Mondiale Missionaria, “a divenire promotori di un nuovo carattere della vita, fatta di relazioni autentiche, nelle comunità fondate sul Vangelo. In una società multietnica che sperimenta ogni giorno forme di solitudine e di indifferenza preoccupanti – ha citato ancora l’arcivescovo di Ouagadougou – i cristiani devono imparare ad offrire segni di speranza, a divenire fratelli universali, portando avanti i grandi ideali che trasformano la storia, e, senza false illusioni o inutili paure, e impegnarsi a fare del pianeta la casa di tutti i popoli”. (T.C.)







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