2011-01-29 15:43:42

Guatemala: lettera pastorale dei vescovi sullo sviluppo umano


I vescovi del Guatemala hanno pubblicato ieri un’ampia lettera pastorale sul tema “Costruire nella giustizia, ispirati da Dio”: uno scritto incentrato sullo sviluppo umano e sulle sue caratteristiche, alla luce della dottrina sociale della Chiesa e del magistero pontificio. I presuli si dichiarano molto preoccupati “per il deterioramento etico e sociale che colpisce” il Paese e sottolineano come questo sia “il frutto di azioni immorali nella gestione della cosa pubblica e privata e nella visione individualista e frammentata della società”. A questa realtà, spiegano i vescovi, occorre dare delle risposte audaci dal punto di vista pastorale, illuminate dai valori del Vangelo e dagli insegnamenti sociali della Chiesa. “La fede cristiana può dare forza al rinnovamento morale e guidarci verso un progetto costruttivo”, osservano i vescovi guatemaltechi analizzando le principali sfide del Paese: al primo posto i presuli collocano la situazione della famiglia, la “più colpita dalla realtà descritta”, perché – scrivono - minacciata da molte insidie che vanno dalla povertà, all’esclusione, alla perdita di valori”. I vescovi proseguono ricordando altre situazioni molto critiche, come la poca coscienza ecologica, la mancanza di rispetto nei confronti della vita, l’idea diffusa da molti esperti e politici secondo i quali la crescita demografica si dovrebbe regolare con piani per il controllo delle nascite e che invece poco o nulla dicono sulla distribuzione giusta delle ricchezze, ma anche la crescita del crimine e della violenza, la povertà crescente in molti settori del Paese e le gravi disuguaglianze in quasi tutti gli ambiti della vita nazionale. Tra le diverse criticità rilevate dai presuli non mancano poi la debolezza dello Stato, spesso corrotto e, infine, solo per citare le questioni più importanti e urgenti, un sistema educativo molto carente. La sola vera risposta a tutto questo, secondo i vescovi, è lo sviluppo umano integrale sostenuto dalla chiamata rivolta da Dio a ogni cuore umano a vivere nell’amore, nella giustizia e nella solidarietà. Il punto di partenza, la centralità di ogni vero e autentico progetto di sviluppo dovrebbe essere quindi sempre la famiglia, scrivono i vescovi, che si rivolgono allora ai poteri pubblici, ai politici e ai tecnici, ma soprattutto ai cittadini guatemaltechi, chiamati a prendere coscienza che non basta una qualsiasi forma di crescita materiale, seppure importante, per raggiungere un modello di convivenza evoluta, centrata sulla dignità della persona umana. D’altra parte, i presuli riflettono anche sul ruolo dello Stato e delle istituzioni, ricordando loro doveri supremi, da realizzare però in un contesto che possa garantire la partecipazione vera e attiva dei cittadini. Questi ultimi, infatti, non possono essere sostituti con norme o principi statalisti che soffocano e negano la dignità della persona. I vescovi riflettono infine sulla globalizzazione, chiamata in causa spesso anche per giustificare questioni che nulla hanno a che vedere con essa, ricordando come questa debba essere vista “nell’ orizzonte culturale dello sviluppo umano. Non ha senso opporsi alla globalizzazione, poiché si finirebbe per rifiutare i suoi aspetti positivi; anzi - si legge nella lettera pastorale - questa globalizzazione deve essere utilizzata per trarre vantaggio dei sui aspetti migliori”, in tutti i campi della vita sociale nazionale e internazionale. Una visione di questo tipo apre gli occhi, ancora una volta, sulla vitale importanza dell’educazione, dicono i vescovi, che ricordano come essa sia la “base fondamentale per una vera ed equa partecipazione di tutti al mondo di oggi”. (A cura di Luis Badilla)







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