Lettera pastorale dei vescovi canadesi ai giovani sulla castità
I vescovi canadesi incoraggiano i giovani a vivere pienamente la virtù della castità
e quindi una sessualità autenticamente umana conforme al progetto di Dio. È quanto
si legge in una lettera pastorale firmata da mons. J. Michael Miller, arcivescovo
di Vancouver. Suddiviso in dieci parti, il documento vuole esprimere, attraverso una
serie di consigli e orientamenti, il sostegno dell’episcopato a quei giovani che hanno
fatto questa scelta di vita “non facile”, ma “non impossibile” in una società dominata
da una “cultura ipersessualizzata” come quella attuale. La parte introduttiva comincia
con il chiarire il concetto stesso di castità che, sottolinea, “è molto di più che
la semplice assenza di rapporti sessuali: essa è sì una questione di purezza del corpo,
ma anche dello spirito” che proprio nel corpo, come scrive San Paolo, ha il suo tempio.
Se infatti “non siamo capaci di controllare i nostri desideri e passioni non potremo
essere affidabili nelle piccole come nelle grandi cose” e resteremo “schiavi di queste
passioni”. La lettera evidenzia quindi lo stretto legame tra la sessualità umana come
dono di Dio e vita spirituale: “Vivere la virtù della castità – afferma - significa
porre il nostro desiderio di piacere sessuale sotto la guida della ragione e della
fede. Pilastro indispensabile di una vita retta, essa è una delle pietre angolari
del tempio del nostro corpo e conduce all’armonia e all’unità delle persone, delle
coppie e della società”. Dopo avere preso in esame la castità nel celibato, nel matrimonio
e nella vita consacrata, la lettera dei vescovi canadesi raccomanda ai giovani di
coltivare questa virtù anche circondandosi di amici che condividono tale scelta. Essa
insiste inoltre sull’importanza della preghiera, dell’accostamento regolare ai Sacramenti,
in particolare a quello della Riconciliazione e all’Eucaristia. In conclusione, i
il documento cita come modelli di castità quattro grandi personalità della Chiesa:
Sant’Agostino (354-430), la Beata Kateri Tekakouitha (1656-1680), Santa Gianna Beretta
Molla (1922-1962) e Pier Giorgio Frassati (1901-1925). (L.Z.)