India: torna in carcere il radicale indù coinvolto nei pogrom dell'Orissa
Manoj Kumar Pradhan, un esponente del partito radicale indù Bharatiya Janata Party
(Bjp), responsabile dell’uccisione di un leader cristiano nei pogrom dell’Orissa del
2008, dovrà tornare in prigione. La Suprema corte dell’India ha infatti annullato
la scarcerazione su cauzione decisa da un tribunale dell’Orissa. Pradhan era stato
condannato a sette anni di carcere duro. L’Alta corte dell’Orissa - riferisce l'agenzia
AsiaNews - l’aveva scarcerato su cauzione solo perché eletto al Parlamento dello Stato.
La sentenza è stata contestata da Kanaka Rekha Nayak, moglie di Parikhita Nayak, leader
cristiano ucciso il 27 agosto 2008. Il legale della moglie di Nayaka, Rajkishor Prodhan,
ha dichiarato: “Finalmente è stata fatta giustizia, e questo è un messaggio forte
verso i radicali indù; la legge segue il suo corso e nessuno può sfuggire agli occhi
della legge”. Manoj Pradhan è stato colpito da 12 denunce per i pogrom del 2008. La
polizia lo ha descritto come il “comandante sul campo” dei violenti che uccisero almeno
100 cristiani tribali. Pradhan, che è stato in clandestinità dopo i fatti, è stato
condannato per un altro assassinio nel 2009, e ci sono processi in corso contro di
lui per altre tre uccisioni. (R.P.)