Filippine: ucciso il giornalista cattolico Gerry Ortega, attivista per i diritti umani
Gerry Ortega, giornalista cattolico nelle Filippine, noto attivista per i diritti
umani, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco a Puerto Princesa, nell’isola di Palawan.
Il delitto – riferisce l’agenzia AsiaNews - si è consumato lunedì scorso. Sono ben
142 gli operatori dell’informazione assassinati nel Paese asiatico negli ultimi 25
anni. I vescovi filippini hanno di recente lanciato un allarme per la crescita del
crimine e della violenza, particolarmente diretta contro giornalisti, religiosi e
religiose, attivisti, sindacalisti e avvocati che difendono i diritti dei più poveri
ed emarginati. Gerry Ortega, 47 anni, era impegnato in una campagna in difesa delle
comunità indigene di Palawan. Nei suoi programmi radio ospitava spesso missionari,
esponenti delle comunità cristiane e di organizzazioni non governative e gruppi di
ambientalisti, che avevano lanciato una petizione per salvare una delle più belle
isole delle Filippine. Palawan rischia infatti di essere devastata da un grande progetto
di miniere autorizzato dai governi centrale e provinciale. Palawan è popolata da tribù
indigene quali Tagbanua, Palawanon,Tau't Bato, Molbog e Batak, che abitano in piccoli
villaggi nell’area montagnosa o lungo le coste, e vivono di pesca ed agricoltura.
Due multinazionali, MacroAsia e Celestial hanno già cominciato ad aprire cave e costruire
strade. La campagna per la difesa di Palawan ha quindi chiesto al governo di Manila
di rievocare il “Mining Act” del 1995 che ha aperto la via in tutto il Paese allo
sfruttamento di terre da sempre appartenenti alle tribù indigene. (R.G.)