Mercoledi
26 gennaio 2011 - Benedetto XVI ieri ai Secondi Vespri per la Solennità della
Conversione di san Paolo: "È questo il ritratto della prima comunità, nata a Gerusalemme
il giorno stesso di Pentecoste, suscitata dalla predicazione che l’Apostolo Pietro,
ripieno di Spirito Santo, rivolge a tutti coloro che erano giunti nella Città Santa
per la festa. Una comunità non chiusa in se stessa, ma, sin dal suo nascere, cattolica,
universale, capace di abbracciare genti di lingue e di culture diverse, come lo stesso
libro degli Atti degli Apostoli ci testimonia." La diversità come motore della
conoscenza, dell'accettazione reciproca, del progresso, del primato della vita sulla
morte. L'accettazione e il superamento della diversità come occasione d'oro, per noi
cristiani, di incontro reciproco in nome di Gesù. E poi il diverso per eccellenza:
il criminale, che, imrpevedibilmente, dà una svolta positiva alla propria esistenza.
Se ne parla in Suerte, monologo teatrale di e con Alessio Di Clemente,
in questi giorni a Roma al teatro Cometa Off. E infine, un diverso Faccia
a Facciain preparazione per domani: sette insoliti testimoni della
Conversione di san Paolo....