Benedetto XVI ai Vespri di ieri in San Paolo: l'unità dei cristiani è un "imperativo
morale", vincere pessimismo e rassegnazione
"Il cammino verso l’unità deve essere avvertito come imperativo morale, risposta ad
una precisa chiamata del Signore". Così, in sintesi, si è espreso Benedetto XVI ieri
sera nella Basilica di San Paolo fuori le Mura per i Secondi Vespri della solennità
della Conversione di San Paolo Apostolo. L’evento di fatto chiude la Settimana di
Preghiera per l’Unità dei Cristiani, celebrata quest’anno sul tema “Uniti nell'insegnamento
degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera”. Riuniti
con il Papa nella Basilica, anche rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali.
Il cardinale presidente del dicastero per l’Unità dei Cristiani, Kurt Koch, nel suo
indirizzo di saluto ha ribadito che la preghiera per l’unità è l’anima di tutto il
movimento ecumenico. Il servizio di Massimiliano Menichetti:
E’ indicando
il solco tracciato da Gesù che alla vigilia della sua passione pregò il padre affinché
i discepoli fossero una cosa sola, che Benedetto XVI ha aperto la sua omelia ribadendo
che i cristiani continuano incessantemente ad invocare da Dio il dono dell’unità.
Poi, la meditazione sul modello di vita dei primi discepoli di Cristo riuniti a Gerusalemme
“perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione - ha detto - nello
spezzare il pane e nelle preghiere”:
“Una comunità non chiusa in
se stessa ma sin dal suo nascere cattolica, universale, capace di abbracciare genti
di lingue e di culture diverse. Una comunità non fondata su un patto tra i suoi membri,
né dalla semplice condivisione di un progetto o di un ideale, ma dalla comunione profonda
con Dio che si è rivelato nel suo figlio, dall’incontro con il Cristo morto e risorto”.
Una comunità, ha specificato, che celebrava il sacrificio di Cristo
sulla croce, il suo mistero di morte e resurrezione nell’Eucaristia, affermazione
questa della presenza e dell’azione dello Spirito Santo. Dimensioni fondamentali dell’unità
del corpo visibile della Chiesa. Poi, il Papa si è detto riconoscente per i progressi
intrapresi verso l’unità dal movimento ecumenico. Tuttavia, ha sottolineato:
“Siamo
ancora lontani da quella unità per la quale Cristo ha pregato e che troviamo riflessa
nel ritratto della prima comunità di Gerusalemme. L’unità alla quale Cristo mediante
il suo Spirito chiama la Chiesa non si realizza solo sul piano delle strutture organizzative,
ma si configura ad un livello molto più profondo come unità espressa nella confessione
di una sola fede, nella comune celebrazione del culto divino e nella fraterna concordia
della famiglia di Dio”.
La ricerca del ristabilimento dell’unità
dei cristiani ha proseguito non può ridursi ad un riconoscimento delle reciproche
differenze e dal conseguimento di una pacifica convivenza:
“Ciò a
cui aneliamo e quella unità per cui Cristo stesso ha pregato e che per sua natura
si manifesta nella comunione della fede, dei sacramenti, del ministero. Il cammino
verso questa unità deve essere avvertito come imperativo morale, risposta a una precisa
chiamata del Signore. Per questo occorre vincere la tentazione della rassegnazione
e del pessimismo, che è mancanza di fiducia nella potenza dello Spirito Santo. Il
nostro dovere è proseguire con passione il cammino verso questa meta con un dialogo
serio e rigoroso per approfondire il comune patrimonio teologico, liturgico e spirituale
con la reciproca conoscenza, con la formazione ecumenica delle nuove generazioni e
soprattutto con la conversione del cuore e con la preghiera”.
In
questo cammino di ricerca della piena unità visibile fra tutti i cristiani, ha aggiunto
Benedetto XVI, ci accompagna e ci sostiene l’Apostolo Paolo, prima della conversione
persecutore dei cristiani e poi strumento eletto per portare il nome di Cristo nel
mondo, che non dimenticò mai il legame di comunione con la Chiesa di Gerusalemme.
Quindi, il Papa affidandosi all’intercessione di Maria, madre di Cristo e madre della
Chiesa ha concluso:
“Uniti a Maria che il giorno di Pentecoste era
presente nel cenacolo insieme agli Apostoli ci rivolgiamo a Dio fonte di ogni dono
perché si rinnovi per noi oggi il miracolo della pentecoste. Guidati dallo Spirito
Santo, tutti i cristiani ristabiliscano la piena unità in Cristo. Amen”.(bf)