Asia Bibi trasferita in cella d’isolamento. Oggi a Roma manifestazione in suo favore
Un ringraziamento all’Italia e un riconoscimento a quanto i politici e la società
civile italiana stanno facendo per la liberazione di Asia Bibi, la donna cristiana
detenuta in Pakistan, e per l’abolizione della legge sulla blasfemia in vigore nel
Paese. Così si è espresso il presidente della Commissione per i Diritti umani del
Pakistan, Mehdi Hasan, nel giorno in cui una manifestazione alla quale hanno preso
parte centinaia di persone si è svolta a Roma, davanti al Palazzo di Montecitorio,
per dire no all'esecuzione capitale della donna, no alle legge sulla blasfemia e sì
alla libertà religiosa. Al presidio hanno partecipato parlamentari di entrambi gli
schieramenti, membri del governo e molte associazioni impegnate nella difesa dei diritti
umani. “Ogni attività di carattere internazionale è la benvenuta – ha detto l’attivista
all’agenzia Fides – oggi la legge sulla blasfemia è usata in flagrante violazione
dei diritti umani, per colpire le minoranze religiose ma anche tanti cittadini musulmani”.
Hasan afferma che nonostante un forum di organizzazioni pakistane ne chieda a gran
voce l’abrogazione, il governo subisce l’influenza e la pressione dei partiti religiosi.
Gli fa eco un altro attivista, Ayub Sajid, a capo dell’Organizzazione per lo sviluppo
e la pace: “La vicenda di Asia Bibi è un patente caso d’ingiustizia e bisogna alzare
la voce per la sua liberazione – ha detto – oggi in Pakistan il fanatismo è cresciuto
e si può essere uccisi anche solo per aver chiesto l’abolizione della legge sulla
blasfemia”. Intanto Asia Bibi a Sheikhpura, il carcere dove è rinchiusa da un anno
e mezzo, è stata trasferita in una cella di isolamento, per motivi di sicurezza, controllata
24 ore su 24: “Le ho detto di confidare in Dio – racconta alla Fides il marito, Ashiq
Masih – tutti i cristiani e le persone di buona volontà in Pakistan pregheranno per
lei il 30 gennaio, la Giornata della Pace”. Infine la Masihi Foundation, che si occupa
dell’assistenza ai familiari della donna, sta cercando di organizzare la visita in
carcere dei suoi figli, nonostante l’innalzamento delle misure di sicurezza: “Asia
sarà veramente salva solo quando potrà lasciare il Paese”, hanno fatto sapere i responsabili.
(R.B.)