2011-01-25 14:58:52

Strage all'aeroporto di Mosca. Si segue la pista del terrorismo caucasico


A Mosca e nelle zone limitrofe della capitale, proseguono ad ampio raggio le indagini per svelare la matrice dell’attentato che ieri ha fatto strage nell'aeroiporto Domodedovo di Mosca. Per ora si lavora sulla pista dell’indipendentismo caucasico, ma non si escludono svolte clamorose. Il presidente Medvedev annuncia severi provvedimenti per rafforzare la sicurezza nel Paese e per assicurare alla giustizia gli autori della strage. Il servizio di Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3

La macchina investigativa lavora da ore a pieno regime. Si controllano i filmati dei video a circuito chiuso e si verificano le numerose testimonianze, alcune delle quali discordanti fra loro. Roventi sono le polemiche sulla stampa, specialmente dopo che il presidente Medvedev ha denunciato falle nei sistemi di sicurezza. Gli attentatori, secondo le ricostruzioni di un paio di autorevoli quotidiani generalmente bene informati, sarebbero entrati nello scalo da un ingresso quasi sempre incustodito con in mano una valigia. Un corpo con la testa mozzata è stato trovato dagli inquirenti. Su Internet gira un filmato-testamento con un uomo, probabilmente uno degli attentatori, che urla minacce. Da oltre una settimana, secondo fonti d’agenzia, le forze dell’ordine erano in stato d’allerta, ma non sono riuscite ad evitare la strage. Tre sarebbero tuttora le persone ricercate dalla polizia. Il gruppo sarebbe giunto nella capitale a bordo di un’automobile dal Caucaso. “Il terrorismo – ha ribadito oggi il presidente Medvedev, che ha rimandato un suo viaggio al Forum economico internazionale di Davos – rimane la più grave minaccia per il Paese”. Le misure di sicurezza intorno ad obiettivi sensibili sono state rafforzate.

L’attentato dell’aeroporto moscovita Domodedovo rappresenta, dunque, un colpo al cuore della Russia. Gabriella Ceraso ha chiesto un’analisi a Vittorio Strada, docente di Lingua e letteratura russa all’Università Ca’ Foscari di Venezia:RealAudioMP3

R. – Mi sembra che questo atto così grave sia una svolta nella vita interna della Federazione russa, sia nelle relazioni tra l’opinione pubblica, sia nelle misure che saranno prese dalle autorità, sia come inasprimento della lotta al terrorismo armato. Quello che viene ventilato dalle autorità è la presenza di forze esterne alla Federazione russa stessa.

D. - Un fatto comunque mirato in un momento ben preciso. Il messaggio quale può essere?

R. – Può essere una sfida, evidentemente. Una sfida, perché proprio in questo aeroporto ultramoderno gli attentatori sono arrivati indisturbati. Una sfida e una prova di forza nel contesto della situazione interetnica russa, che è molto tesa e che preoccupa fortemente le autorità. Questo avviene in un momento in cui l’opinione pubblica russa è mobilitata spontaneamente in questa direzione. Quindi è un fatto di particolare rilievo. (bf)

Un attentato eclatante quello all’aeroporto di Mosca. Sugli obiettivi che erano nelle intenzioni degli attentatori, Giancarlo La Vella ha intervistato Emanuele Schibotto, della rivista di geopolitica e relazioni internazionali “Equilibri.net”:RealAudioMP3

R. – L’obiettivo di un episodio del genere è senza dubbio quello d’intimidire il Paese, le autorità, diffondere paura ed insicurezza nella popolazione. Il presidente Medvedev ha subito puntato il dito, in maniera molto chiara, contro i responsabili dell’aeroporto russo. Potrebbe essere una mossa per dare tranquillità alla popolazione, per far capire che c’è una persona al comando che dirige le operazioni.

D. – La pista caucasica indicherebbe che si tratta di un episodio che fa parte delle dinamiche interne russe. Ma, secondo lei, è lecito pensare anche a qualcosa che venga da oltreconfine?

R. – Secondo me, per quanto possiamo sapere adesso, si tratta di una pista senz’altro interna. E’ da appurare se si tratti della pista cecena o degli indipendentisti del Caucaso del Nord. Sono attentati che si ripetono ciclicamente e che indicano la presenza di due istanze chiaramente contrapposte: l’istanza russa, che difende i propri confini nazionali, la propria sovranità e quella cecena o delle Repubbliche indipendentiste, che rivendicano il principio di autodeterminazione del proprio popolo. (vv)







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