Presentato il prestigioso volume "Roma. Musei Vaticani" edito dalla Treccani, viaggio
iconografico
Un ricco percorso iconografico attraverso le magnificenze dei Musei Vaticani, che
sono al tempo stesso custodia di opere d’arte e opere d’arte essi stessi. E’ questo
il contenuto del libro “Roma. Musei Vaticani”, presentato ieri nel Salone Raffaello
della Pinacoteca dei Musei Vaticani e frutto della collaborazione tra il Vaticano
e l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Un volume dall’alto valore simbolico
e culturale. Il servizio di Michele Raviart:
Due tomi
di grande formato elegantemente rilegati, millecinquecento tavole provenienti dall’Archivio
fotografico vaticano che testimoniano ogni aspetto dei Musei papali, dal Museo Gregoriano
Profano alla Cappella Sistina. Sono queste alcune caratteristiche del libro “Roma.
Musei Vaticani”, edito dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani e presentato
ieri a Roma.
L’opera, che vede la luce dopo quasi due anni di lavoro,
fa parte della prestigiosa collana “I luoghi dell’Arte”, che dal 2003 raccoglie volumi
dedicati alle città d’arte italiane come Firenze, Venezia e Palermo in una felice
sintesi tra enciclopedismo e storia dell’arte. Non un mero catalogo, ma uno strumento
critico per districarsi nella complessità e nell’unicità dei Musei Vaticani, che non
a caso è l’unico dei grandi musei del mondo a definirsi al plurale, come ci spiega
il prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e autore
delle oltre cento pagine di introduzione testuale al volume:
“Il fatto
che siano plurali dimostra l’attenzione, attraverso la storia, della Chiesa di Roma
per tutte le forme del fare umano: qui c’è Michelangelo, ma ci sono anche i manufatti
degli aborigeni australiani; ci sono le penne degli indiani d’America e ci sono i
manufatti etruschi ed egizi; c’è Raffaello e ci sono i vetri dorati del periodo paleocristiano;
c’è Moher e Burri e Capogrossi e Arturo Martini e ci sono i rilievi di Daniele da
Volterra, piuttosto che le sculture del Laoconte e dell’Apollo di Belvedere. E’ una
specie di apertura, a tutto azimut della Chiesa sulla storia del mondo. E questo è
oggettivamente affascinante”.
L’opera sancisce la collaborazione tra
il Vaticano e la Treccani. Un sodalizio di altissimo livello culturale, che nell’anno
del cento cinquantenario dell’Unità d’Italia, celebra i legami tra la Chiesa e lo
Stato italiano perché nelle parole del Presidente dell’Istituto Treccani Giuliano
Amato “la storia d’Italia è cultura e arte e la cultura e arte sono storia della Chiesa”.
Un principio ribadito dal cardinale Giovanni Lajolo, Presidente
del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano:
“In sé l’opera
è un’opera unica, perché è una collaborazione internazionale fra i Musei Vaticani
e la qualità editoriale della Treccani, che certamente rappresenta l’alta editoria.
Questa unità d’Italia che celebriamo nel 150.mo anno è un’unità non chiusa in sé,
ma aperta e in cui lo Stato della Città del Vaticano è indipendente ed autonomo, ma
che ha una sua presenza culturale significativa, perché la maggior parte dell’arte
dei Musei Vaticani è arte italiana”.(mg)