Il Papa ai luterani tedeschi: guardare al futuro con speranza anche se la meta dell'unità
sembra più lontana
“Tutto il nostro impegno per l’unità può portare frutti soltanto se trova le sue radici
nella preghiera comune”: così il Papa rivolto alla Delegazione della Chiesa evangelica
luterana tedesca, ricevuta stamane alla vigilia della chiusura della Settimana di
preghiera per l’unità dei cristiani. "Anche se la meta dell'unità piena e visibile
dei cristiani sembra essersi nuovamente allontanata" - ha affermato Benedetto XVI
- "guardiamo al futuro con speranza". Il servizio di Roberta Gisotti:
“Oltre 50
anni di lavoro intenso“: nonostante restino “differenze teologiche su questioni in
parte fondamentali“, il dialogo tra luterani e cattolici – ha sottolineato Benedetto
XVI – ha costruito la base di una comunione vissuta “nella fede e nella spiritualità".
"L’impegno della Chiesa cattolica nei riguardi dell’ecumenismo non è - ha ribadito
il Papa - “soltanto una strategia della comunicazione in un mondo che si sta trasformando,
bensì un obbligo fondamentale della Chiesa, a partire dalla sua missione”. Pure sposando
la preoccupazione di tanti cristiani per i frutti del dialogo non ancora “recepiti
totalmente dai partner ecumenici”, soprattutto riguardo la comprensione della Chiesa
e del Ministero, il Santo Padre ha detto di guardare “al futuro con speranza”. Speranza
anzitutto nel “dialogo teologico” per l’intesa su questioni aperte “che rappresentano
un ostacolo sulla via dell’unità visibile e della celebrazione comune dell’Eucaristia
come sacramento dell’unità tra i cristiani”. Speranza nel dialogo internazionale luterano-cattolico
sul tema “Il Battesimo e la crescente comunione ecclesiale” e sul tema “Dio e la dignità
dell’uomo”, ripreso nel 2009 dalla Commissione bilaterale tra la Conferenza episcopale
tedesca e la Chiesa unita evangelica luterana di Germania. Una tematica dove rientrano
– ha osservato Benedetto XVI – anche le problematiche sorte di recente su tutela e
dignità della vita umana, cosi pure “questioni urgenti in merito a famiglia, matrimoni
e sessualità, che non possono essere sottaciuti o trascurati – ha sottolineato il
Papa - soltanto per non mettere in pericolo l’attuale consenso ecumenico”. Sarebbe
deplorevole – ha aggiunto - se da questi aspetti che riguardano la vita dell’uomo
dovessero nascere nuove differenze confessionali. Oggi il dialogo ecumenico – ha proseguito
Benedetto XVI - non può più essere scisso dalla realtà e dalla vita nella fede nelle
nostre Chiese, senza arrecare danno a loro stesse”.
Il pensiero del
Papa è andato infine al prossimo storico anniversario del 2017, che marcherà i 500
anni dalla pubblicazione delle Tesi di Martin Lutero sulle indulgenze. Sarà questa
l’occasione per luterani e cattolici – ha auspicato Benedetto XVI – “di celebrare
a livello mondiale una memoria ecumenica comune”, di lottare per le questioni fondamentali,
non sotto forma trionfalistica”, ma piuttosto come professione di fede nel Dio trinitario,
come pure ha sottolineato nel suo discorso di saluto al Papa il capo della delegazione
luterana tedesca, il Dr. Johannes Friederich.