Francia: grande partecipazione alla marcia in difesa della vita
Sono stati 40 mila, - il doppio rispetto all’anno scorso - i manifestanti che hanno
sfilato ieri a Parigi per la settima marcia in difesa della vita. Famiglie con bambini,
single ma anche preti cattolici, pastori protestanti, militanti o semplici cittadini.
La marcia, che si definisce “aconfessionale” e “apolitica” ha visto sfilare il corteo
dietro lo striscione: “Uniti per difendere la vita”, in occasione del 36.mo anniversario
della legge Veil, che ha legalizzato l’aborto in Francia. Quest’anno, oltre alle organizzazioni
tradizionali come “Rinascimento Cattolico”, hanno sfilato anche comitati di studenti,
operatori sanitari e numerose delegazioni straniere. “Bisogna almeno creare condizioni
di accoglienza del bambino tali da dissuadere le madri da abortire”, ha spiegato ai
microfoni dei cronisti uno dei partecipanti. La marcia rivendica il riconoscimento
della dignità umana fin dal concepimento e – così si legge nel comunicato – “una vera
politica a servizio della vita e della famiglia”. A proposito della revisione delle
leggi sulla bioetica, che verrà affrontata in febbraio all’Assemblée Nationale, i
partecipanti alla marcia chiedono il divieto puro e semplice di qualsiasi forma di
sperimentazione o selezione sull’embrione umano.(Da Parigi, Francesca Pierantozzi)