Ciad: nuovo progetto per garantire acqua potabile e combattere il colera
In Ciad a metà dicembre sono stati registrati 6.369 casi di colera e 180 morti: questi
i dati diffusi dall'ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari
umanitari. Il Paese africano dispone della più scarsa copertura di acqua potabile
(solo per il 44.7% della popolazione) e di strutture sanitarie adeguate (sufficienti
per il 12% della popolazione) di tutta l'Africa occidentale e centrale. Circa il 90%
della popolazione utilizza latrine all'aperto e solo il 14% delle scuole dispone di
gabinetti. Per cercare di far fronte a questa emergenza l'Unicef, insieme al Governo
e alla fondazione olandese Practica, si sono impegnati in un progetto per garantire
acqua potabile e circoscrivere le emergenze di colera. Oltre alle mancanze delle infrastrutture
di base, anche adottare uno stile di vita igienicamente adeguato costituisce per le
famiglie un problema economico. Ad esempio la gente di Bongor una volta terminato
il materiale distribuito dalle agenzie umanitarie, non è più in grado di acquistare
regolarmente sapone e candeggina. Sarebbe inoltre necessario operare con maggior forza
per la prevenzione: alcuni non comprendono l'importanza di lavarsi le mani fino a
quando qualche congiunto non muore di colera. In una scuola di Bongor sono state messe
a disposizione latrine temporanee dall'Oxfam-GB. Il colera, sebbene sia prevenibile,
è una delle malattie diarroiche con il più alto tasso di mortalità. Una volta avvenuto
il contagio attraverso il cibo o l'acqua inquinata, il batterio del vibrio colera
rimane nelle feci per 1 o 2 settimane, e senza un intervento sanitario adeguato l'epidemia
si diffonde. Purtroppo la maggior parte della popolazione del Ciad non dispone di
servizi sanitari nè di acqua potabile. Secondo quanto si legge in un comunicato pervenuto
all'agenzia Fides, l'organizzazione Intermón Oxfam Chad ha dichiarato che il governo,
una volta terminata l'epidemia, deve impegnarsi sulle infrastrutture di base e a migliorare
le condizioni igieniche con progetti a lungo termine, così da porre fine al colera
e ad altre malattie causate da questo tipo di situazioni. E' difficile parlare agli
studenti di sanità non disponendo di servizi igienici. Tra le scuole nella capitale,
N'djamena, gli operatori di Intermón Oxfam hanno constatato che in una scuola 785
studenti non hanno nemmeno una toilette, mentre un'altra dispone di una sola toilette
per 623 studenti. (R.P.)