Scontri in Albania. Oggi i funerali delle vittime. Tensioni anche in Tunisia e Algeria
Proseguono le proteste antigovernative che stanno coinvolgendo diversi Paesi: in Albania
sono 113 le persone arrestate dopo i violenti scontri di venerdì scorso nella capitale.
Tre le vittime, di una delle quali si sono svolti questa mattina i funerali. “L’opposizione
resiste”, fa sapere il leader Edi Rama, che annuncia una nuova protesta venerdì prossimo
a Tirana e chiede una netta condanna internazionale dei fatti. Il premier Sali Berisha,
intanto, minaccia una “risposta dura”. Forti tensioni permangono anche in Tunisia
e Algeria. I dettagli da Linda Giannattasio:
“Il governo
ha condannato a morte i manifestanti, ma l'opposizione resisterà". Il leader socialista
e sindaco di Tirana, Rama, punta il dito contro la violenza degli agenti nelle manifestazioni
di venerdì. Dal canto suo, il premier Berisha ha definito i dimostranti ''criminali”
e ha assicurato una riposta dura a ''chi cercherà di occupare le istituzioni con la
violenza''. Un invito alla calma è giunto dalla diplomazia internazionale, ricevuta
ieri dal presidente albanese Barim Topi. Lo stesso Rama chiede all’estero una netta
condanna per quelli che definisce “omicidi di Stato”. Questa mattina si sono svolti
i funerali di una delle vittime ma la protesta continua: rinviata la manifestazione
prevista per oggi, mentre Berisha stesso ha indetto per mercoledì un corteo “contro
la violenza”. La Procura ha poi ordinato l'arresto di sei ufficiali della Guardia
Repubblicana inchiodati da un video e accusati di omicidio per la morte
dei dimostranti. Proteste anche in Tunisia, dove centinaia di persone
si sono radunate davanti alla sede del governo per chiedere la dissoluzione dell’esecutivo
ritenuto troppo legato al regime e molte altre sono in marcia verso Tunisi da varie
zone del Paese. Intanto, è salito a 100 il bilancio delle persone ferite ieri durante
le proteste ad Algeri contro lo stato d'emergenza, in atto in Algeria dal ‘92.