Un ospedale missionario per i più poveri di Wau, in Sud Sudan
Per ora ci sono solo il dispensario e il pronto soccorso, ma il mese prossimo arriveranno
i reparti specialistici e saranno possibili i ricoveri. Wau, una città del Sud Sudan
che non può dimenticare guerra e povertà, ha da ieri un nuovo ospedale. La struttura,
intitolata a San Daniele Comboni, è il frutto di mesi di lavoro missionario. “Finora
a Wau c’era solo un ospedale pubblico con grandi problemi sia in termini di personale
che di risorse finanziarie”, dice all'agenzia Misna suor Maria Martinelli, una comboniana
che lavora nella nuova struttura. Confiscato dall’esercito sudanese nel 1958, l’edificio
è tornato alla Chiesa cattolica solo due anni fa. La guerra civile è finita ma i 19
medici e infermieri del San Daniele Comboni dovranno far fronte a nuove emergenze.
“Nei campi attorno alla città vivono in condizioni precarie migliaia di persone tornate
dal nord per il referendum”, sottolinea suor Maria. La settimana scorsa, molti di
questi migranti hanno votato per la separazione del Sud Sudan da Khartoum. Il San
Daniele Comboni è anche per loro. (A.L.)