2011-01-21 14:32:13

Svizzera: anche le Chiese protestanti favorevoli alla legge contro le armi


Dopo la Conferenza episcopale svizzera, anche la Federazione delle Chiese protestanti elvetiche (Feps) prende posizione sul progetto di legge “Per la protezione dalla violenza perpetrata con le armi" che sarà sottoposta a un referendum popolare il prossimo 13 febbraio. In un documento intitolato “La violenza delle armi in dieci domande e in dieci risposte” anch’essa esprime un giudizio favorevole al provvedimento che introduce norme più restrittive sul possesso e la vendita delle armi. Secondo il documento, pubblicato sul sito www.feps.ch, c’è un diretto rapporto tra la detenzione di armi e gli atti di violenza e l’irrigidimento della normativa in materia non compromette la sicurezza pubblica in Svizzera. Una società che si preoccupa della sua sicurezza interna e di prevenire i suicidi - è in sostanza il ragionamento della Feps – deve occuparsi di come le persone si procurano le armi e di chi ne entra in possesso. La Feps afferma di essere dalla parte di tutte le persone colpite e vittime di armi da fuoco anche se non esprime un giudizio morale su chi le possiede o ne fa uso e non critica il pacifismo radicale: “Il problema – sottolinea - non sono le armi in sé, ma il rischio che se ne faccia abuso e dal momento che questi abusi esistono, occorre una regolamentazione legale efficace sul possesso e l’uso delle armi”. A favore della proposta di legge si era pronunciata poco più di una settimana fa la Commissione Giustizia e Pace dei vescovi svizzeri, secondo i quali “il controllo che lo Stato esige sulla detenzione e la vendita delle armi è obiettivamente, politicamente e proporzionalmente giustificato”. Il provvedimento prevede, tra le altre cose, l'obbligo per i militari di lasciare le loro armi in caserma e di non tenerle in casa; l’istituzione di un registro nazionale delle armi da fuoco; il divieto di detenzione di armi automatiche e fucili a pompa e misure più restrittive per il porto d’armi, che verrà rilasciato solo dopo avere attestato il bisogno e le capacità del richiedente. (L.Z.)







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