Stop della Cassazione alla nullità di un matrimonio sancita dalla Sacra Rota. Il
commento del prof. Dalla Torre
Fa discutere in Italia una sentenza della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso
di una signora invalidando la nullità del suo matrimonio, sancita dal Tribunale della
Sacra Rota. A chiedere la nullità era stato il marito sostenendo che le nozze, celebrate
nel 1972, erano viziate giacché la consorte gli aveva taciuto di non volere figli.
La sentenza della Suprema corte italiana ha stabilito che non si possono annullare
matrimoni di lunga durata, come in questo caso, adducendo riserve mentali o vizi del
consenso. Una sentenza che avrà delle ricadute significative. E’ quanto sottolinea
il giurista Giuseppe Dalla Torre, presidente del Tribunale Vaticano, intervistato
da Alessandro Gisotti:
R. – Certamente
è importante perché esiste una differenza sostanziale tra il matrimonio civile e il
matrimonio canonico. In caso di invalidità, il primo può essere impugnato davanti
al giudice civile solo in tempi strettissimi, mentre nel caso del matrimonio canonico
l’impugnazione può sempre avvenire fino alla fine naturale del matrimonio, con la
morte di uno dei coniugi. Quindi, è evidente che questa sentenza potenzialmente viene
a incidere su un numero notevole di sentenze ecclesiastiche da delibare in Italia.
D. – Come si pone questa sentenza rispetto alle norme concordatarie
a riguardo? Si è detto che questa sentenza in pratica contesta un automatismo che
invece prima era presente …
R. - Non c’è dubbio che il modello civilistico
di matrimonio si sia allontanato, nel corso dei tempi, dal modello canonistico e proprio
la differente disciplina giuridica che da questo deriva giustifica un Concordato,
cioè giustifica la norma che prevede che le sentenze ecclesiastiche a determinate
condizioni possano essere rese esecutive in Italia. Se i modelli e le discipline fossero
assolutamente uguali questa norma non sarebbe necessaria e in base al diritto internazionale
privato le sentenze ecclesiastiche, così come le sentenze di qualsiasi Stato straniero,
potrebbero trovare automatica esecuzione: ma non la hanno. Questo significa che il
Concordato impone un favore per la delibazione delle sentenze ecclesiastiche, non
un ostacolo.
D. – Certo è che il Papa negli ultimi anni ha richiamato
a un maggior rigore nelle cause di nullità …
R. – Io credo che questo
sia importante. Certo, le cause di nullità del matrimonio così come, d’altra parte,
in sede civile le cause di divorzio, sono però l’indicatore di una crisi profonda
dell’istituto nell’ambito della società attuale.
D. - Al di là del caso
specifico, è diffusa la sensazione che spesso oggi si arrivi a contrarre il matrimonio
senza sufficiente consapevolezza del vincolo sponsale, dell’importanza di questo passo.
Dunque, ci vorrebbe anche un maggiore discernimento?
R. – Non c’è dubbio.
La secolarizzazione ha portato ad un allontanamento forte dell’idea che la gente comune
ha del matrimonio rispetto a quello che è il modello che la Chiesa propone: il modello
del matrimonio come Sacramento, del matrimonio indissolubile, del matrimonio aperto
alla procreazione della vita, del matrimonio fedele. Di qui naturalmente nasce l’importanza
dei corsi prematrimoniali che vengono fatti apposta per indicare che cosa? Ciò che
si vuole: chi chiede, si presume che chieda quello che la Chiesa ritiene come matrimonio.
Qui mi pare che occorra lavorare molto. (bf)