2011-01-21 14:32:02

L'arcivescovo di Dublino sulla settimana ecumenica: in Irlanda un cammino di riconciliazione


“Gli irlandesi d'oggi hanno un atteggiamento per la religione spesso caratterizzato dall'ambivalenza”: questo il giudizio espresso da mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, nel corso dell'omelia della Messa, celebrata martedì scorso presso la chiesa di san Giovanni Battista a Clontarf, in occasione della cerimonia inaugurale per l'inizio della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. L'arcivescovo di Dublino ha sottolineato che “la religione ancora occupa un posto molto importante nell'ambito della società irlandese”. C'è il riconoscimento per quanto la Chiesa fa verso i suoi fedeli e l'intera popolazione. “Tuttavia è anche presente del rancore per alcuni comportamenti di persone che agiscono nell'ambito della Chiesa”. “Questi comportamenti di alcuni vanno a danno dei tanti che invece sono impegnati ad alleviare i bisogni della nostra società. Questa è un'ambivalenza che ancora permane”. “Ogni volta - ha sottolineato il presule - Gesù prende una sentenza ben nota della legge di Mosè e la riformula radicalmente non per abolirla ma per trasformare il suo livello di contenuto e di significato”. Dopo aver ribadito che “l'insegnamento di Gesù è radicale”, l'arcivescovo di Dublino ha affermato “che un codice morale di norme minime può essere necessario per evitare che più grandi abusi possano distruggere il nostro senso di interazioni umane e di solidarietà”. “Tuttavia - ha ammonito - le relazioni profonde non possono basarsi sul minimalismo. La vita di un cristiano non può essere fondata su una casistica minimalista”. Ricordando la ricorrenza del giorno di apertura della settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, il presule ha poi dichiarato che “le organizzazioni cristiane presenti a Dublino si incontrano per pregare per l'unità di tutti i credenti in Gesù Cristo”. Questo non è certamente solo un atto rituale o un gesto di cortesia che si ripete ogni anno. Bisogna piuttosto riflettere su un reale impegno e sul desiderio per raggiungere la piena e visibile unità dei cristiani. “Questo desiderio non è solo qualcosa di pratico, di utile o semplicemente piacevole. Invece è il desiderio di adempiere alla preghiera di Gesù stesso. Questo è un cammino di pentimento”. Riferendosi alle varie comunità cristiane presenti nella capitale irlandese, l'arcivescovo ha sottolineato che “a Dublino si registrano numerosi miglioramenti nel rapporto tra le comunità cristiane”. “La nuova varietà etnica della nostra società ha dato impulso a tutte le nostre strutture e abbiamo accolto tra noi anche molti cristiani provenienti dall'Africa. Inoltre sono presenti anche diverse comunità di ortodossi”. “Ora ci conosciamo meglio l'un l'altro, spesso ci incontriamo, se necessario, condividiamo anche i luoghi di culto, affrontiamo insieme i temi che riguardano il benessere della società, collaboriamo come cristiani nel proseguire il dialogo con i credenti delle altre fedi”. Nel corso dell'omelia, mons. Diarmuid Martin – rende noto infine l’Osservatore Romano - ha pronunciato parole di riconoscenza nei confronti del reverendo John Neill, vescovo anglicano di Dublino. “I progressi fin qui fatti nel dialogo ecumenico – ha concluso - sono in parte dovuti alla sua opera e noi tutti abbiamo imparato qualcosa da quanto lui ha insegnato per così lungo tempo”. (A.L.)







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