Australia: critiche immotivate alle scuole cattoliche
“La lamentela dell'Australian education union (Unione australiana per l'educazione)
secondo la quale il governo federale elargisce più denaro alle scuole private e indipendenti
a scapito di quelle pubbliche ignora la realtà di come queste scuole vengono finanziate”.
Lo ha detto il direttore generale delle scuole cattoliche australiane, Dan White,
in merito alle recenti polemiche sui finanziamenti alla scuola. “Siamo seriamente
preoccupati — ha sottolineato — per la campagna costante e concertata di deliberata
disinformazione promossa dall'Australian education union (Aeu). Le scuole sono finanziate
sia dal governo federale che dallo Stato e omettere i fondi dati dallo Stato è volutamente
fuorviante”. Secondo White, in Australia, più del 90% del finanziamento statale è
destinato alle scuole pubbliche, ma questo non è stato mai menzionato dalle numerose
campagne di informazione promosse dall'Aeu. Attualmente in Australia – ricorda l’Osservatore
Romano - un bambino su cinque riceve un'istruzione da una scuola cattolica con risorse
molto inferiori rispetto a quelle statali nonostante insegni a un maggior numero di
studenti con esigenze educative superiori. Le scuole cattoliche spendono ogni anno
9.410 dollari per ciascun studente contro i 10.760 dollari per studente delle scuole
pubbliche. “L'attuale campagna di informazione dell'Aeu — ha aggiunto White — è volutamente
provocatoria, imprecisa e inutile. Accolgo con favore un dibattito su questa importante
questione che affronta tutti i temi e non solo quelli che servono a un particolare
settore. È essenziale avere un quadro completo di come vengono finanziate tutte le
scuole”. L'Aeu ha pubblicato di recente un sondaggio secondo il quale il 70% degli
australiani ritiene che il governo stia dando maggior denaro alle scuole private anziché
alle pubbliche. «Questo sondaggio — ha concluso White — non è affidabile perché le
domande inserite sono state formulate in modo tale da soddisfare le esigenze dell'Aeu
omettendo che le scuole pubbliche ricevono una considerevole quantità di denaro dallo
Stato”. (A.L.)