Il segretario della Lega Araba sul futuro comune tra cristiani e musulmani
“Musulmani e cristiani del mondo arabo hanno sempre vissuto assieme: il passato, il
presente e il futuro di questa regione sono condivisi tra tutti noi”: è un invito
alla fiducia e al dialogo costruttivo quello espresso dal segretario generale della
Lega Araba, Amr Moussa, in un'intervista telefonica per il sito egiziano di notizie
Ahram Online, di cui riferisce anche Baghdadhope . Il segretario generale della Lega
Araba è intervenuto sul problema delle violenze contro le comunità religiose, nello
specifico quelle cristiane, alla vigilia del Second Arab Economic and Social Development
Summit che si è aperto ieri, a Sharm el-Sheikh, in Egitto, al quale partecipano numerosi
leader di Paesi arabi. È la prima volta, - riferisce L’Osservatore Romano - che il
summit economico prende come oggetto il tema della libertà religiosa. Moussa ha infatti
sottolineato che il tema “dell'unità tra i popoli arabi” verrà affrontato contestualmente
a quelli principali di economia e di sviluppo. In particolare, ha aggiunto, “quello
che proporrò durante il summit è di guardare al tema delle violenze dal punto di vista
sociale”, mettendo in rilievo la necessità, ha osservato, “di preservare il patrimonio
culturale comune che abbiamo realizzato e che possiamo proteggere dai terroristi”.
Il segretario generale della Lega Araba ha anche ribadito che la questione degli attacchi
contro le comunità religiose all'interno del mondo arabo “andrebbe trattata indipendentemente
da qualsiasi volontà d'intervento da parte di Paesi stranieri”. Moussa, nei giorni
scorsi, aveva compiuto una visita in Iraq per incontrare i leader civili e religiosi
locali, tra cui anche quelli della comunità cristiana, in preparazione del summit
in Egitto e ha, fra l'altro, partecipato, a Baghdad, ad una celebrazione nella chiesa
siro-cattolica di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, teatro lo scorso 31 ottobre
di un violento attentato nel quale morirono una sessantina di persone. Durante la
visita nel Paese arabo, Moussa ha potuto ascoltare dai vari rappresentanti cristiani
le loro preoccupazioni e, a tale riguardo, ha promesso il sostegno dell'organizzazione
in difesa delle comunità cristiane nel Vicino Oriente, rilevando anche l'importanza
che i cristiani non abbandonino l'Iraq “perché sono parte della società e non una
minoranza bisognosa di protezione straniera”. Prima dell'Iraq, Moussa aveva fatto
tappa in Egitto, dove aveva incontrato il Patriarca copto-ortodosso Shenouda III,
esprimendo, a nome della Lega Araba, cordoglio e vicinanza per le vittime dell'attentato
alla chiesa copto-ortodossa dei Santi d'Alessandria d'Egitto - avvenuto il 31 dicembre
- a seguito del quale morirono ventitré persone. (R.G.)