Il cardinale Sepe negli Usa: ponti di dialogo tra Napoli e New York
“New York mi ricorda Napoli in vari suoi aspetti”, così il cardinale Crescenzio Sepe
in visita pastorale nella metropoli americana ha unito le due città accomunate dall’aspirazione
per il rinnovamento. “Come il capoluogo partenopeo - ha aggiunto il cardinale Sepe
- New York è un incrocio di popoli, culture e gente, un luogo che unisce città e culture
diverse”. Spiegando una delle ragioni della sua visita, l’arcivescovo partenopeo ha
quindi detto che “non dobbiamo limitarci a raccontare Napoli come male, spazzatura
e violenza; si è infatti aggiunta una Napoli positiva e io la voglio rappresentare”.
Di qui il titolo del suo viaggio “DireNapoli” e il suo slogan “Aprire la porta alla
speranza”. Nel suo terzo giorno negli Stati Uniti, Sepe ha incontrato Giulio Terzi,
ambasciatore italiano negli Usa, che ha sottolineato l’importanza dedicata al nostro
Paese nel 2011 negli Stati Uniti in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia. Dopo
aver visitato le comunità italiane di Queens e Brooklyn, il cardinale ha partecipato
ieri a una tavola rotonda sulle migrazioni. Questa sera invece è in calendario un
suo incontro alla casa italiana della New York University alla presenza del regista
e attore di origine napoletana, John Turturro. Parte della visita pastorale dell’arcivescovo
di Napoli è stata dedicata inoltre al dialogo interreligioso. Sepe, ha già incontrato
il rabbino Arthur Schneier alla sinagoga di Park Avenue, che il Papa visitò nel 2008,
e con lo stesso Schneier parteciperà venerdì ad un dibattito sull’olocausto e su “Napoli
e New York: porti di dialogo”, che si terrà alla Scuola d’Italia Guglielmo Marconi.
Quindi tornerà in Italia.(Da New York, Elena Molinari)