Russia: la Chiesa ortodossa chiede al governo di sostenere la famiglia e contrastare
l’aborto
Sono state consegnate, ieri, dalla Chiesa ortodossa russa alcune proposte in materia
di politica familiare per contrastare la crescente pratica degli aborti. La Russia,
è fra i Paesi del mondo con il più alto numero di interruzioni volontarie di gravidanza:
nel 2008, si sono registrati 1 milione 234 mila aborti a fronte di 1 milione 714 mila
nascite. L'iniziativa è stata decisa dal Patriarca di Mosca e di tutta la Russia,
Kirill, e sarà l’argomento di discussione della prossima riunione del Consiglio di
Stato, organo consultivo presieduto dal presidente della Repubblica, Dmitrij Medvedev
e al quale partecipano anche responsabili politici. La Chiesa chiede che le interruzioni
volontarie di gravidanza non siano più a carico del sistema di assicurazione medica
e dei fondi fiscali, ad eccezione del caso in cui la donna corra pericolo di vita
ed auspica una procedura per “informare obbligatoriamente le donne di tutte le conseguenze
negative” di un aborto, la firma da parte della paziente di un consenso informato
e che imponga un periodo di riflessione di due settimane prima dell'operazione. Il
Patriarcato di Mosca chiede altresì la creazione, in ogni reparto di maternità, di
un “centro di crisi” composto da psicologi e religiosi e l'istituzione di una rete
di orfanotrofi per donne sole e in difficoltà. Secondo il Patriarca, il compito prioritario
del medico deve essere la salvaguardia della gravidanza. Inoltre, il primate ortodosso,
suggerisce allo Stato di prevedere un corso formativo nelle scuole e di supportare
le campagne mediatiche che condannano l'aborto e promuovono la maternità. Viene, inoltre,
ritenuto necessario garantire legalmente ad ogni famiglia di poter decidere autonomamente
tutte le questioni riguardanti la propria vita privata e, ai genitori, di poter educare
i loro figli secondo le proprie convinzioni, proteggendoli da situazioni pericolose
o immorali, aiutandoli nella comunicazione con l'altro sesso, regolando i loro impegni
quotidiani, anche con il contributo dei precetti religiosi. Per il Patriarca Kirill,
infine, occorre ridurre al minimo e chiarire con rigorosi provvedimenti legislativi
la sottrazione dei bambini alle famiglie di origine, senza una sentenza del tribunale.
E’ la prima volta che la Chiesa ortodossa trasmette direttamente alle autorità russe
un documento ufficiale contenente proposte concrete. Una conferma, questa, che il
Patriarcato di Mosca considera l'attuale crisi demografica - dal 1993 a oggi la popolazione
russa è diminuita di quasi 6 milioni di abitanti - una questione prioritaria. (M.
I.)