2011-01-19 14:58:47

Documento finale del Congresso Internazionale della Pastorale per i Circensi e i Fieranti


Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti ha pubblicato oggi il testo del Documento finale dell’Ottavo Congresso Internazionale della Pastorale per i Circensi e i Fieranti, tenutosi a Roma, dal 12 al 16 dicembre 2010, sul tema “Circhi e Luna Park: ‘cattedrali’ di fede e tradizione, segni di speranza in un mondo globalizzato”. Tra gli obiettivi dell’Incontro, era prioritario quello di far meglio conoscere alle Chiese locali la pastorale per i Circensi e i Fieranti, allo scopo di favorire maggiore attenzione nei confronti delle odierne problematiche che riguardano le persone che si dedicano allo spettacolo itinerante. Si è cercato di considerare tale sollecitudine nell’ampio contesto della pastorale ordinaria della Chiesa, con la convinzione che in essa “nessuno è straniero” perché essa “non è straniera a nessun uomo”. A tal fine si è rivelata particolarmente fruttuosa l’analisi della realtà socio-culturale e religiosa del mondo dello spettacolo viaggiante, delle condizioni di vita, dei problemi e delle sfide con cui esso si trova oggi a confronto. I lavori sono stati introdotti da mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio, con un intervento su “La Chiesa al servizio dei Circensi e dei Fieranti”.

Il Documento finale elenca alcune raccomandazioni: gli ordinari diocesani, i parroci, gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, per quanto a ciascuno compete, si sforzino di garantire alle comunità credenti dello spettacolo viaggiante maggiori opportunità di ricevere Gesù Cristo nel Sacramento dell’Eucaristia, rendendo più facile l’accesso alla celebrazione della Santa Messa e, più in generale, la partecipazione a tutti i sacramenti. Nello stesso tempo, gli Operatori pastorali offrano il loro aiuto ai Fieranti e ai Circensi nell’incontro con la Parola di Dio e nel cammino spirituale, facendo da tramite con le Chiese locali e, a volte, diventando quasi una “parrocchia viaggiante”. Le comunità diocesane e quelle parrocchiali sostengano il lavoro degli operatori pastorali, favorendo una mentalità di apertura e una cultura d’accoglienza nei confronti dei Circensi e dei Fieranti. Le persone del circo e del lunapark siano sensibilizzate e sollecitate a cercare e, possibilmente, a rafforzare l’aggancio con la comunità ecclesiale che vive nel territorio sul quale temporaneamente si stanziano, in una dinamica di mutuo dare e ricevere, usufruendo dei momenti in cui gli impegni lavorativi sono meno pressanti.

Le Istituzioni pubbliche - esorta il Documento vaticano - in sinergia con le Comunità ecclesiali e gli Organismi sensibili alle esigenze dei Circensi e dei Fieranti, realizzino iniziative per l’educazione scolastica dei viaggianti. Già esistono forme di accompagnamento scolastico e “scuole del circo” in alcuni Paesi, con progetti interessanti, ma si tratta di casi limitati, mentre in molte Nazioni i ragazzi sono in difficoltà. La situazione è migliore dove ci sono maestri o mediatori familiari scolastici, che spesso integrano il loro insegnamento con la parte religiosa. Poiché si fa sempre più incisiva la presenza delle sette e dei nuovi movimenti religiosi alternativi, il Congresso raccomanda che si contrasti il proselitismo religioso mediante il dialogo ecumenico e interreligioso, da una parte, e si rafforzi l’identità cristiana e l’adesione a Gesù Cristo, dall’altra. Soprattutto le comunità ecclesiali si sentano chiamate ad offrire accoglienza e calore umano, anche valorizzando gesti e devozioni popolari amati dalle persone dello spettacolo viaggiante, dando attenzione e sostanza a ciò che già esiste. Considerando che soltanto in alcuni Paesi esistono normative per la regolarizzazione della situazione giuridica dei Circensi e dei Fieranti, gli Stati e i Governi siano incoraggiati a tutelare i diritti delle persone dello Spettacolo viaggiante, al fine di considerarle a tutti gli effetti parte integrante della società. Le Amministrazioni pubbliche e le Autorità locali – conclude il Documento finale - riconoscano il valore socio-culturale dello spettacolo viaggiante e contrastino ogni eventuale forma di marginalità e di pregiudizio.







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