Malaysia: un antico dizionario Latino-Malay conferma l'uso per i cristiani del termine
“Allah”
Un antico dizionario Latino-Malay, edito dalla Congregazione di Propaganda Fide nel
1631, rappresenta per la Chiesa cattolica in Malaysia “la prova decisiva nella questione
dell’uso del termine Allah per i cristiani”: è quanto spiega in un colloquio con l’agenzia
Fides, padre Lawrence Andrew, sacerdote di Kuala Lumpur e Direttore dell’Herald Weekly,
il settimanale cattolico della diocesi di Kuala Lumpur che, proprio un anno fa, è
stato al centro della battaglia legale sull’uso della parola Allah per riferirsi a
Dio nel culto, nella liturgia e nelle pubblicazioni cristiane. Il settimanale e la
Chiesa malayisiana avevano avviato un contenzioso legale davanti all’Alta Corte, dopo
il pronunciamento del governo malaysiano che aveva proibito ai cristiani malaysiani
di utilizzare il termine “Allah” per indicare il loro Dio. Allah, si diceva nel decreto,
deve restare appannaggio dei fedeli musulmani per non creare confusione. D’altro canto
i fedeli cristiani ribattevano che l’uso era inveterato da secoli e che non aveva
mai generato conflitti. L’Alta Corte ha dato ragione alla Chiesa e il verdetto scatenò,
nel gennaio 2010, un’ondata di violenza contro le chiese cristiane in tutto il paese,
ad opera di islamisti radicali. Il governo malaysiano ha comunque inoltrato ricorso
in appello e la sentenza è stata sospesa: attualmente, quindi, “non possiamo ancora
utilizzare il termine Allah. Restiamo in paziente attesa, ma sembra che il nuovo processo
avrà tempi lunghi” nota padre Andrew. In questa situazione, il sacerdote vede come
“una manna dal cielo”, la nuova pubblicazione del “Dictionarium Malaico-Latino et
Latino-Malaico”, avvenuta dopo un paziente lavoro di 11 anni di ricerca storica e
editing, grazie alla spinta e all’interessamento del vescovo di Trento, mons. Luigi
Bressan, che è stato delegato apostolico in Malaysia dal 1993 al 1999. La preziosa
copia originale del dizionario si trova oggi presso biblioteca della Pontificia Università
Urbaniana. Nella nuova, moderna edizione, mons. Bressan ha scritto una prefazione
al dizionario, che costituisce “un testo storico e una prova incontrovertibile che
già secoli fa i missionari lavorarono per lo scambio culturale e linguistico, e che
le comunità cristiane in Malaysia utilizzavano, già nel 1600, il termine Allah” spiega
padre Andrew. “Sottoporremo questa ennesima, nuova prova al tribunale, rimarcando
che si tratta di una eredità storica acquisita per le comunità cristiane malay” aggiunge.
Il governo e alcuni gruppi musulmani, spiega il sacerdote, vorrebbero spostare la
questione sul piano teologico, ma “per noi resta solo un problema di natura linguistica
e in questo ambito vogliamo restare”. In questo momento, conclude padre Andrew, “continuiamo
nella nostra pacifica campagna, accompagnando questo percorso con la preghiera, perché
ci venga restituito il diritto di pregare e rivolgerci a Dio con il nome che sempre
abbiamo utilizzato, che hanno utilizzato i nostri padri, e che non ha mai creato alcun
problema”. (R.P.)