2011-01-18 14:24:09

Ghana: il boom delle sette minaccia di scalzare il cristianesimo. L'allarme dei religiosi


La proliferazione delle sette in Ghana minaccia di scalzare il cristianesimo dal Paese. È l’allarme lanciato dalla sezione ghanese dell’Unione dei religiosi africani (African Religious Union of the Catholic Church, Ghana – Arug, in sigla) nel corso di una riunione nei giorni scorsi a Ho, nella regione del Volta. Alla fine del 2010 si contavano ben 7.897 nuove sedicenti chiese in Ghana, un vero e proprio business, più che un fenomeno autenticamente religioso, denuncia l’Arug in un comunicato pubblicato sul quotidiano “The Ghanaian Chronicle” e ripreso dall’agenzia Apic, che mette in guardia la Chiesa. Molti dei leader di questi movimenti – afferma il comunicato - si auto-proclamano “uomini di Dio”, facendosi chiamare addirittura vescovi, profeti, diaconi, anziani, ma in realtà si tratta di persone con “un bassissimo livello di istruzione , che non capiscono la Bibbia e la interpretano in modo superficiale”, sicuramente più accattivante delle predicazione tradizionale del Vangelo proposta da un’istituzione antica come la Chiesa. La riunione dei religiosi ghanesi non si è limitata a parlare di sette. Ampio spazio è stato ad altre piaghe che minacciano “l’esistenza stessa della nazione ghanese e la pace”: povertà, analfabetismo, ingiustizia, discriminazione, oppressione e corruzione. I religiosi ghanesi denunciano in particolare l’aumento di fenomeni come la prostituzione, l’alcolismo e il libertinismo ed esortano il governo, le Ong e le organizzazioni religiose a lottare insieme contro il maltrattamento dei bambini, le violazioni dei diritti umani e tutto quello che ostacola lo sviluppo del Paese. In Ghana il cristianesimo è la religione maggioritaria (poco più del 50%) e i rapporti con le altre comunità religiose tradizionali (musulmani e seguaci delle religioni tribali) sono stati sinora improntati al dialogo e alla tolleranza reciproca. (L.Z.)







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