Congo: per il vescovo Domba Madly la suora uccisa è stata vittima di un’imboscata
stradale
“Suor Jeanne Yegmane è stata uccisa in un’imboscata stradale. Non si è trattato di
un omicidio mirato” dice all’agenzia Fides mons. Richard Domba Madiy, vescovo di Doruma-Dungu,
nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo, nel cui territorio il 15 gennaio
è stata uccisa suor Jeanne Yegmane, infermiera e oftalmologa, ex superiora della congregazione
delle “Augustine” (Ordine di Sant’Agostino) di Dungu. “Gli assalitori sono emersi
all’improvviso dalla foresta, ed hanno sparato contro i veicoli di passaggio, uccidendo
suor Yegmane. Dopo aver fermato le auto hanno saccheggiato i passeggeri e, prima di
fuggire, hanno incendiato i veicoli. Nella colonna bloccata vi era almeno un militare
che però non è riuscito ad intervenire” dice mons. Domba. “Conoscevo bene suor Yegmane.
Era stata la Superiora delle Augustine. Dopo la conclusione del suo mandato l’avevamo
inviata a Kinshasa per specializzarsi in oftalmologia. Era molto impegnata nella cura
dei malati. La sua morte è una grave perdita per la comunità” dichiara mons. Domba.
“Suor Jeanne era infermiera oftalmologa e referente per la diocesi di Dungu del progetto
promosso da Cbm Italia Onlus nella città di Isiro. Da mesi, infatti, lavorava intensamente
per la realizzazione del Centre Ophtalmologique Siloe d’Isiro: una clinica che coprirà
un bacino di utenza di circa 2 milioni di persone nel distretto dell’Alto Huele (Congo
Orientale) e verrà inaugurata ufficialmente a maggio”. Sull’identità degli assalitori
non vi sono conferme ma tutto lascia credere che siano guerriglieri dell’Lra (Esercito
di Resistenza del Signore). “Sono stati con ogni probabilità i guerriglieri dell’Lra,
che da anni colpiscono in questa area” sostiene il vescovo. “Le autorità hanno affermato
che l’Lra è finita. Ma non è vero. Vi sono ancora diversi ribelli nella foresta. L’esercito
cerca di proteggere la popolazione, ma i guerriglieri attaccano rapidamente e poi
fuggono nella foresta. È veramente difficile prenderli” conclude mons. Domba. (R.P.)