Partecipi dell'ansia di salvezza di Gesù: così il Papa inviando in missione oltre
200 famiglie del Cammino neocatecumenale
Benedetto XVI ha ricevuto oggi nell’Aula Paolo VI in Vaticano gli iniziatori del Cammino
Neocatecumenale – Kiko Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi –accompagnati
dalle équipes itineranti responsabili del Cammino in più di 120 Nazioni. Ha partecipato
all’udienza anche i 78 rettori del seminari Redemptoris Mater, presbiteri e seminaristi,
famiglie in missione, “missio ad gentes”, “communitates in missionem” e i catechisti
di Roma e Lazio. Nel corso dell’udienza il Santo Padre ha inviato 230 nuove famiglie
in missione in 46 Nazioni dei cinque Continenti e inaugurato tredici nuove “missio
ad gentes” in Europa (Germania, Austria, Macedonia, Francia, Ucraina, Svezia, Ungheria)
e Sud America (Venezuela). Ciascuna di queste “missio ad gentes” è costituita da un
presbitero, accompagnato da tre/quattro famiglie numerose, il quale, su richiesta
di un vescovo, riceve un mandato per evangelizzare zone scristianizzate o non cristiane.
Ecco il testo del discorso del Papa.
Cari amici!
Sono
lieto di accogliervi e di darvi il mio cordiale benvenuto. Saluto in particolare Kiko
Argüello e Carmen Hernández, iniziatori del Cammino Neocatecumenale, e Don Mario Pezzi,
ringraziandoli per le parole di saluto e di presentazione che mi hanno rivolto. Con
vivo affetto saluto tutti voi qui presenti: sacerdoti, seminaristi, famiglie e membri
del Cammino. Ringrazio il Signore perché ci offre l’opportunità di questo incontro,
nel quale voi rinnovate il vostro legame con il Successore di Pietro, accogliendo
nuovamente il mandato che Cristo risorto diede ai discepoli: “Andate in tutto il mondo
e proclamate il Vangelo ad ogni creatura“ (Mc 16,15).
Da oltre quarant’anni
il Cammino Neocatecumenale contribuisce a ravvivare e consolidare nelle diocesi e
nelle parrocchie l’Iniziazione cristiana, favorendo una graduale e radicale riscoperta
delle ricchezze del Battesimo, aiutando ad assaporare la vita divina, la vita celeste
che il Signore ha inaugurato con la sua incarnazione, venendo in mezzo a noi, nascendo
come uno di noi. Questo dono di Dio per la sua Chiesa si pone “al servizio del Vescovo
come una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione
permanente nella fede” (Statuto, art. 1 § 2). Tale servizio, come vi ricordava il
mio predecessore, il Servo di Dio Paolo VI, nel primo incontro avuto con voi nel 1974,
“potrà rinnovare nelle odierne comunità cristiane quegli effetti di maturità e di
approfondimento, che nella Chiesa primitiva erano realizzati dal periodo di preparazione
al battesimo” (Insegnamenti di Paolo VI, XII [1974], 406).
Negli ultimi
anni è stato percorso con profitto il processo di redazione dello Statuto del Cammino
Neocatecumenale che, dopo un congruo periodo di validità “ad experimentum”, ha avuto
la sua approvazione definitiva nel giugno 2008. Un altro passo significativo si è
compiuto in questi giorni, con l’approvazione, ad opera dei competenti Dicasteri della
Santa Sede, del “Direttorio catechetico del Cammino Neocatecumenale”. Con questi sigilli
ecclesiali, il Signore conferma oggi e vi affida nuovamente questo strumento prezioso
che è il Cammino, in modo che possiate, in filiale obbedienza alla Santa Sede e ai
Pastori della Chiesa, contribuire, con nuovo slancio e ardore, alla riscoperta radicale
e gioiosa del dono del Battesimo ed offrire il vostro originale contributo alla causa
della nuova evangelizzazione. La Chiesa ha riconosciuto nel Cammino Neocatecumenale
un particolare dono suscitato dallo Spirito Santo: come tale, esso tende naturalmente
ad inserirsi nella grande armonia del Corpo ecclesiale. In questa luce, vi esorto
a ricercare sempre una profonda comunione con i Pastori e con tutte le componenti
delle Chiese particolari e dei contesti ecclesiali, assai diversi, nei quali siete
chiamati ad operare. La comunione fraterna tra i discepoli di Gesù è, infatti, la
prima e più grande testimonianza al nome di Gesù Cristo. Sono particolarmente
lieto di poter inviare oggi, in diverse parti del mondo, Più di 200 nuove famiglie,
che si sono rese disponibili con grande generosità e partono per la missione, unendosi
idealmente alle circa 600 che già operano nei cinque Continenti. Care famiglie, la
fede che avete ricevuto in dono sia quella luce posta sul candelabro, capace di indicare
agli uomini la via del Cielo. Con lo stesso sentimento, invierò 13 nuove “missiones
ad gentes”, che saranno chiamate a realizzare una nuova presenza ecclesiale in ambienti
molto secolarizzati di vari Paesi, o in luoghi nei quali il messaggio di Cristo non
è ancora giunto. Possiate sempre sentire accanto a voi la presenza viva del Signore
Risorto e l’accompagnamento di tanti fratelli, così come la preghiera del Papa!
Saluto
con affetto i Presbiteri, provenienti dai Seminari diocesani “Redemptoris Mater” d’Europa,
e gli oltre duemila Seminaristi qui presenti. Carissimi, voi siete un segno speciale
ed eloquente dei frutti di bene che possono nascere dalla riscoperta della grazia
del proprio Battesimo. A voi guardiamo con particolare speranza: siate sacerdoti innamorati
di Cristo e della sua Chiesa, capaci di trasmettere al mondo la gioia di avere incontrato
il Signore e di poter essere al suo servizio.
Saluto anche i catechisti
itineranti e quelli delle Comunità neocatecumenali di Roma e del Lazio e, con affetto
speciale, le “communitates in missionem”. Avete abbandonato, per così dire, le sicurezze
delle vostre comunità di origine per andare in luoghi più lontani e scomodi, accettando
di essere inviati per aiutare parrocchie in difficoltà e per ricercare la pecora perduta
e riportarla all’ovile di Cristo. Nelle sofferenze o aridità che potete sperimentare,
sentitevi uniti alla sofferenza di Cristo sulla croce, e al suo desiderio di raggiungere
tanti fratelli lontani dalla fede e dalla verità, per riportarli alla casa del Padre.
Come
ho scritto nell’Esortazione apostolica Verbum Domini, “la missione della Chiesa non
può essere considerata come realtà facoltativa o aggiuntiva della vita ecclesiale.
Si tratta di lasciare che lo Spirito Santo ci assimili a Cristo stesso […] in modo
da comunicare la Parola con tutta la vita” (n. 93). Tutto il Popolo di Dio è un popolo
“inviato” e l’annuncio del Vangelo è un impegno di tutti i cristiani, come conseguenza
del Battesimo (cfr ibid., 94). Vi invito a soffermarvi sull’Esortazione Verbum Domini,
riflettendo, in modo particolare, dove, nella terza parte del Documento, si parla
de “La missione della Chiesa: annunciare la Parola di Dio al mondo” (n. 90-98). Cari
amici, sentiamoci partecipi dell’ansia di salvezza del Signore Gesù, della missione
che Egli affida a tutta la Chiesa. La Beata Vergine Maria, che ha ispirato il vostro
Cammino e che vi ha dato la famiglia di Nazareth come modello delle vostre comunità,
vi conceda di vivere la vostra fede in umiltà, semplicità e lode, interceda per tutti
voi e vi accompagni nella vostra missione. Vi sostenga anche la mia Benedizione, che
di cuore imparto a voi e a tutti i membri del Cammino neocatecumenale sparsi nel mondo.