Firenze: ultimi giorni per la Mostra dedicata al Bronzino
Ultimi giorni per visitare la mostra fiorentina allestita a Palazzo Strozzi e dedicata
a “Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici”. L’esposizione si concluderà il
prossimo 23 gennaio ed è la prima monografica dedicata ad uno dei più grandi interpreti
della pittura cinquecentesca. Settanta i dipinti autografi esposti , l’80% della produzione
del maestro. Il visitatore potrà inoltre ammirare opere pittoriche e scultoree di
altri artisti del XVI secolo che con Bronzino ebbero legami di amicizia o contatti
stilistici. Il servizio è di Paolo Ondarza.
(musica)
Sette
sezioni tematiche si susseguono in sequenza cronologica nelle sale di Palazzo Strozzi
per raccontare l’opera di Agnolo di Cosimo, detto il Bronzino. L’artista, al servizio
di Cosimo I de’ Medici, si rivela nella sua duplice natura di pittore e poeta: verseggiatore
ora petrarchesco, ora burlesco. Questa esibita ambivalenza dà origine a felici contrasti
tematici e cromatici. E’ il caso delle scene mitologiche in cui su una stessa tela
la purezza e la bellezza ideale di Venere è affiancata alla decadenza morale del satiro.
Dal medesimo pennello scaturisce il deforme “Nano Morgante” degli Uffizi reso con
crudo realismo quasi già caravaggesco, ma anche l’aulico Crocifisso di Nizza, restaurato
in occasione della mostra. Il curatore Antonio Natali.
“Questo
Cristo, inserito in un’architettura astratta di pietra serena, è forse l’espressione
lirica più alta di tutta la Mostra. Questo corpo di una spiritualità suprema lascia
colare dal piede il sangue sulla pietra serena, come se la pietra serena fosse il
Golgota. Io sono credente e se devo figurarmi un’immagine più perspicua del Cristo
di Bronzino non la trovo”.
Di ineguagliabile eleganza la serie dei
ritratti dei potenti del tempo: qui la materia pittorica gareggia con la preziosità
dello smalto e delle pietre dure. Bellissimi i volti femminili. Il bianco della pelle
di Eleonora di Toledo richiamato dal candore dei gioielli emerge dal fondo blu e contrasta
con le ricche decorazioni della veste. Sguardo severo e lineamenti delicati, incorniciati
da una ricercata acconciatura rivelano il volto di Lucrezia Panciatichi. Indagine
psicologica e calligrafica riproduzione del dettaglio emergono dal ritratto di donna
in abito verde smeraldo la cui figura si staglia sul rosa dello sfondo. Tratto
distintivo di tutta l’opera di Bronzino è la fedeltà al dato reale. Ancora Natali:
“Questa sua aspirazione ad essere sempre aderente al dato reale e porto
ad esempio il ritratto dell’uomo con il liuto, dove pare quasi che l’uomo volti di
scatto il viso, come se un fotografo l’avesse chiamato per uno scatto improvviso,
come se si volesse fermare l’attimo che fugge”.
Degno di nota l’allestimento
della mostra con riferimenti all’architettura manieristica e toni cromatici ispirati
alla tavolozza del Bronzino. (ap)