2011-01-15 08:15:08

Brasile e Australia, la devastazione delle alluvioni


In Brasile è salito a 534 morti il bilancio delle inondazioni di questi giorni nello Stato di Rio. Per le autorità locali si tratta della peggiore catastrofe della storia del Paese, mentre la Conferenza episcopale italiana ha stanziato un milione di euro per fronteggiare le prime emergenze.

Situazione sempre critica anche in Australia. Una ventina le vittime nello stato del Queensland. L’attenzione si sposta ora sugli stati di Victoria e Tasmania. A Brisbane, invece, l'acqua ha cominciato a defluire, facendo emergere le crude immagini della devastazione. Per una testimonianza su quanto accaduto nella terza città del Paese, Salvatore Sabatino ha raggiunto telefonicamente proprio a Brisbane il collega Stefano Girola: RealAudioMP3

R. – Moltissime case, circa 20 mila edifici compresi anche uffici o negozi, sono stati devastati. Ci sono ancora moltissime persone e moltissimi negozi che non hanno l’energia elettrica, circa 43 mila. Tutto questo è visibile, tra l’altro sotto un bellissimo sole, perché negli ultimi due-tre giorni a Brisbane è arrivato il sole dopo tanti mesi di pioggia. Bisogna dire, poi, che la pulizia è già in pieno svolgimento. Moltissime persone sono nelle strade e nei negozi a darsi da fare per iniziare l’immane opera di ricostruzione.

D. – Si parla di un colpo durissimo anche per l’economia, non solo della città ma dell’intero Paese…

R. – Il Queensland è uno dei grandi polmoni agrari e rurali, ma anche minerari, dell’Australia. Ci sono moltissime risorse agricole e poi alcune tra le più importanti miniere, soprattutto di carbone. Se si tiene conto che circa l’80 per cento del territorio del Queensland è stato inondato, potete farvi un’idea delle conseguenze economiche. E’ ancora un po’ presto per quantificare i danni, anche se le cifre di cui si parla sono nell’ordine delle decine di miliardi di dollari, con un impatto dell’1 per cento circa sul prodotto interno lordo australiano.

D. – Ha commosso tutti la storia del piccolo Jordan, morto per salvare il fratellino: ci puoi riassumere la sua vicenda, che è una delle tante, drammatiche che avete vissuto in questi giorni?

R. – Bisogna dire che queste situazioni portano alla luce anche aspetti che restituiscono fiducia nel genere umano: grandi esempi di solidarietà e di altruismo. Il caso specifico cui vi riferite è quello di questo ragazzino di 13 anni, Jordan Rice, di Toowoomba, la cittadina a circa un centinaio di chilometri a nord di Brisbane, che si è ritrovato al centro di una sorta di tsunami interno, a questa grande onda che quasi all’improvviso ha spazzato la città di Toowoomba. Lui era in macchina con la madre e il fratellino minore. Si sono arrampicati sul tetto della macchina e un camionista di passaggio si è buttato con una corda per cercare di soccorrerli. Si era rivolto subito verso Jordan che, pur essendo terrorizzato dall’acqua e pur non sapendo nuotare, ha detto al camionista: “Prendi mio fratello”. Il camionista ha preso il fratellino e quando poi è tornato per soccorrere Jordan e la madre, purtroppo erano già stati spazzati via dall’onda. (gf)








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