2011-01-15 14:27:25

Anno giudiziario in Vaticano. Il cardinale Bertone: legalità a fondamento della società. La relazione di Picardi


Con la Messa celebrata dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone nella cappella del Governatorato e la relazione del promotore di Giustizia Nicola Picardi, è stato inaugurato stamane l’82.mo Anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Il prof. Picardi in particolare ha parlato delle recenti nuove normative in tema di riciclaggio e ha messo in luce l’evoluzione da “Stato apparato” a “Stato di diritto”. Presenti anche le più alte autorità giudiziarie italiane, alti esponenti dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia penitenziaria. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

La società ha bisogno di “legalità” ma anche di ricordare che “al di sopra di ogni legge umana c’è la Legge di Dio, fondamento della legge naturale e della morale oggettiva”. Così il cardinale Bertone, nell’omelia, invita a “non cadere nella morale soggettivistica”. Parole rivolte a tutti e alle quali segue la relazione del procuratore di Giustizia, che traccia un bilancio del lavoro fatto dal Tribunale del Vaticano nel 2010 e guarda al futuro. Nuove norme antiriciclaggio, avvenimento principale dell’anno appena concluso. Ma il prof. Picardi non vuole parlare di “svolta storica”. La Caritas in Veritate, che si richiama alla Populorum Progressio di Paolo VI, “pone un nesso intimo tra ‘etica della vita’ e ‘etica dell’economia’ e il Motu Proprio contro riciclaggio e finanziamento del terrorismo si legge in questa ottica. Dunque, Picardi parla di continuità. In definitiva, il Papa ha constatato che “la pace, in una società sempre più globalizzata, è minacciata anche dall’uso improprio del mercato e dell’economia, nonché dalla violenza, terribile e distruttrice del terrorismo” e che di fronte a tutto questo la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti giuridici che permettono di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”. E con il Motu Proprio ha voluto che la Santa Sede facesse proprie queste regole. Una curiosità: la nuova legislazione è per alcuni aspetti più severa di quella italiana, prevedendo anche il reato di 'autoriciclaggio', cioè il riciclaggio commesso dallo stesso autore del reato presupposto, non previsto nella legislazione italiana''.

Dunque, continuità ma anche evoluzione. Il prof. Picardi ne mette in luce una di rilievo: tra “Stato apparato” e “Stato di diritto”. Lo Stato Vaticano è uno Stato particolare, non ha una popolazione stabile, un popolo di nazionalità vaticana, ma solo dipendenti e funzionari. Manca diremmo della comunità, spiega Picardi. Da qui la tendenza ad essere solo Stato apparato, cioè uno Stato che governa se stesso. Però, qualcosa sta cambiando:

“Abbiamo avanzato l'idea che lo Stato Vaticano progressivamente si è andato, però, 'autolimitando', sottoponendo cioè se stesso al proprio diritto, ed oggi finisce per assumere la caratteristica di uno Stato di diritto”.

Un esempio secondo Picardi è il Nuovo Statuto dell’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, entrato in vigore il 1° gennaio 2010:

"Innanzitutto al dipendente viene offerta una opzione fra via arbitrale e via giudiziaria in tutti i suoi gradi. Nello Stato Vaticano, conformandosi come Stato di diritto, la legge impera non solo sui suoi dipendenti, che costituiscono parte rilevante dell'apparato, ma anche nei confronti dello Stato stesso. Al dipendente è assicurato quel diritto a un ricorso effettivo dinnanzi ad un giudice, conformemente del resto con l'art. 17 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea".

Ci sono poi parole di auspicio per il futuro sul piano internazionale: “Occorre favorire – dice il prof. Picardi - il ricorso alla via delle convenzioni internazionali e degli accordi sull’assistenza giudiziaria internazionale”.

“La cooperazione internazionale non può però limitarsi all’ambito processuale, ma molto importante è l'ambito informativo, investigativo e di Polizia giudiziaria. Di particolare rilievo è il fatto che l'organizzazione internazionale della Polizia criminale - l'Interpol - già nel 2008 ha approvato all'unanimità l'adesione dello Stato della Città del Vaticano all'Interpol. A giudizio di questo ufficio un ulteriore passo potrebbe essere importante nell'adesione ad Europol, che poi è una filiazione dell'Interpol e l'Eurojust (Agenzia Europea con sede all'Aja) che ormai da sette anni sta svolgendo una vasta azione contro il terrorismo internazionale e con riguardo anche alla lotta contro il crimine transfrontaliero".

Picardi spiega come in materia penale, si segua “la tradizionale via diplomatica”' e lo stesso valga per la notifica degli atti da e nei confronti degli altri Stati. Ma, ferma restando ''la peculiarita' dell'ordinamento vaticano'', ''non sempre e non tutti i problemi possono risolversi con accordi diretti fra magistrati di diversi Stati''.

In particolare in tema di “esecuzione all’estero delle misure afflittive” decise dalle autorità vaticane e il “ricovero all’estero per trattamenti sanitari obbligatori”. Quest’ultimo caso ci richiama all’assistenza per la donna con problemi psichici che si è gettata verso il Papa nella Basilica di San Pietro nella Notte di Natale del 2009, il cui caso è stato sviluppato nell’Anno giudiziario 2010.

Resta da dire che nel 2010 nello Stato della Città del Vaticano il carico complessivo di cause civili è stato pari a 1.126 procedimenti e quello penale a 171 procedimenti Il promotore di Giustizia spiega che ''i processi in cui sono implicati i cittadini vaticani, ovvero abitanti della Città del Vaticano, sono ... un numero esiguo: quanto al penale non raggiungono nemmeno un punto percentuale. Gli alti rapporti dipendono invece dal fatto che, da un lato in Vaticano (e in particolare nella Basilica di San Pietro e nei Musei Vaticani) transitano ogni anno oltre 18 milioni di turisti e pellegrini. Dall'altro, il Vaticano, pur costituendo una enclave nella Città di Roma, ha rapporti diretti con tutto il mondo, per cui i procedimenti instaurati nello Stato della Città del Vaticano presentano, di solito, elementi di estraneità'', come parti residenti all'estero, contratti stipulati o da eseguirsi all'estero.







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