Copenhagen, riunione dei leader religiosi dell’Iraq sul terrorismo anticristiano
“Il vero nemico è il terrorismo, non l’Islam”: così il reverendo Andrew White, vicario
di San Giorgio a Baghdad, l’ultima chiesa anglicana rimasta in Iraq, ha parlato al
margine dell’incontro in corso a Copenhagen tra responsabili musulmani e cristiani.
“La maggioranza dei musulmani in Iraq non è contro i cristiani – riferisce L’Osservatore
Romano – e i cristiani non vivono in ghetti, ma assieme ai musulmani”. Alla riunione,
organizzata dal governo danese e dall’ong britannica The foundation for relief and
reconciliation in the Middle East, hanno partecipato personalità quali il leader
sciita Abdulhaleem al-Zubairi; lo sceicco sunnita Abdul Latif Humamyem, consigliere
del primo ministro Nouri al-Maliki; il segretario generale del Movimento democratico
assiro, Yonnadan Kanna e l’arcivescovo ortodosso Avak Asadourian, primate della diocesi
armena d’Iraq. “Il Cristianesimo è presente in Iraq molto prima dell’Islam – ha ricordato
ancora il reverendo White – rappresenta le radici di questo Paese e, se si tagliano
queste radici, la pianta morirà e noi non lo vogliamo per nessuno”. All’incontro sul
terrorismo anticristiano, del quale l’ultimo drammatico episodio è ricorso il 31 ottobre
con l’attacco alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad, rivendicato dal ramo iracheno
di al Qaeda, è intervenuto anche il ministro degli Affari esteri danese, Lene Espersen:
“Questo gruppo di leader religiosi hanno il potere e l’influenza per negoziare, a
nome delle persone che rappresentano, per disconoscere qualsiasi legittimità all’uso
della violenza e per fare appello alla riconciliazione e alla pace”. (R.B.)