2011-01-14 15:56:31

Australia, testimonianza dal disastro: il Queensland è distrutto


Australia in gravi difficoltà per le alluvioni che hanno devastato lo Stato del Queensland, provocando oltre 20 morti e decine di dispersi. Ora l’emergenza si è spostata negli Stati sudorientali di Victoria e Tasmania, dove si segnalano evacuazioni di massa per le piogge torrenziali e il timore di inondazioni. La situazione più critica resta, però, quella di Brisbane, dove l’acqua ha cominciato a defluire, facendo emergere le crude immagini della devastazione. Per una testimonianza diretta su quanto accaduto nella terza città più grande d’Australia, Salvatore Sabatino ha raggiunto telefonicamente proprio a Brisbane il collega Stefano Giròla. Ascoltiamo:RealAudioMP3

R. – Moltissime case, circa 20 mila edifici compresi anche uffici o negozi, sono stati devastati. Ci sono ancora moltissime persone e moltissimi negozi che non hanno l’energia elettrica, circa 43 mila. Tutto questo è visibile, tra l’altro sotto un bellissimo sole, perché negli ultimi due-tre giorni a Brisbane è arrivato il sole dopo tanti mesi di pioggia. Bisogna dire, poi, che la pulizia è già in pieno svolgimento. Moltissime persone sono nelle strade e nei negozi a darsi da fare per iniziare l’immane opera di ricostruzione.

D. – Si parla di un colpo durissimo anche per l’economia, non solo della città ma dell’intero Paese…

R. – Il Queensland è uno dei grandi polmoni agrari e rurali, ma anche minerari, dell’Australia. Ci sono moltissime risorse agricole e poi alcune tra le più importanti miniere, soprattutto di carbone. Se si tiene conto che circa l’80 per cento del territorio del Queensland è stato inondato, potete farvi un’idea delle conseguenze economiche. E’ ancora un po’ presto per quantificare i danni, anche se le cifre di cui si parla sono nell’ordine delle decine di miliardi di dollari, con un impatto dell’1 per cento circa sul prodotto interno lordo australiano.

D. – Ha commosso tutti la storia del piccolo Jordan, morto per salvare il fratellino: ci puoi riassumere la sua vicenda, che è una delle tante, drammatiche che avete vissuto in questi giorni?

R. – Bisogna dire che queste situazioni portano alla luce anche aspetti che restituiscono fiducia nel genere umano: grandi esempi di solidarietà e di altruismo. Il caso specifico cui vi riferite è quello di questo ragazzino di 13 anni, Jordan Rice, di Toowoomba, la cittadina a circa un centinaio di chilometri a nord di Brisbane, che si è ritrovato al centro di una sorta di tsunami interno, a questa grande onda che quasi all’improvviso ha spazzato la città di Toowoomba. Lui era in macchina con la madre e il fratellino minore. Si sono arrampicati sul tetto della macchina e un camionista di passaggio si è buttato con una corda per cercare di soccorrerli. Si era rivolto subito verso Jordan che, pur essendo terrorizzato dall’acqua e pur non sapendo nuotare, ha detto al camionista: “Prendi mio fratello”. Il camionista ha preso il fratellino e quando poi è tornato per soccorrere Jordan e la madre, purtroppo erano già stati spazzati via dall’onda. (gf)








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