India: società civile e comunità cristiana unite per la grande “Marcia contro la corruzione”
Una iniziativa simbolica per lottare contro la corruzione e chiedere al governo di
adottare una legislazione efficace per combatterla: questo vuole essere la grande
“Marcia contro la corruzione” che si terrà a New Delhi il 30 gennaio prossimo, giorno
in cui si ricorda l’assassino del Mahatma Gandhi. La data è stata scelta per richiamare
l’impegno del grande leader scomparso contro un fenomeno che erode e mina la nazione
dall’interno, impedendo uno sviluppo giusto e solidale. A promuovere la Marcia è una
rete di movimenti e associazioni della società civile indiana, riunite nel forum “India
against corruption”, che sta riscuotendo l’adesione di leader, gruppi e associazioni
cristiane e di altre comunità religiose. L’arcivescovo di Delhi, mons. Vincent Concessao
ha annunciato all’agenzia Fides la sua partecipazione, a simboleggiare il contributo
e la volontà della Chiesa cattolica indiana di appoggiare la campagne per la trasparenza
e la giustizia nel Paese. Il comitato promotore, in un comunicato, nota che attualmente,
nessun politico o funzionario della pubblica amministrazione viene incriminato per
corruzione in quanto l’organo preposto alle indagini, la “Anti corruption branch”,
è emanazione del governo. Esso dovrebbe invece essere espressione di una autorità
nazionale di garanzia indipendente dal potere esecutivo. Inoltre la “Commissione di
vigilanza centrale”, all’interno della pubblica amministrazione, ha oggi solo una
funzione consultiva, mentre i promotori chiedono che le venga assegnato il potere
reale di licenziare i funzionari che si macchiano dei reati di corruzione, peculato
o abuso di potere. Si chiedono anche misure adeguate per combattere la corruzione
nel sistema giudiziario e si domandano pene severe per quanti vengono riconosciuti
colpevoli di questo reato. Alla campagna hanno aderito personalità di rilevo del mondo
della cultura, della politica, dell’economia, delle diverse comunità religiose. (R.P.)